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«Caro Presidente, in questi giorni sono stato in piazza, una piazza pacifica, a Grottaglie, una piazza che ha sottolineato ancora una volta come solo con la lotta ed il coinvolgimento dei cittadini si può cambiare il corso delle cose!» Lo scrive il consigliere regionale Cosimo Borraccino in una lettera al Presidente Michele Emiliano sul Piano di Riordino ospedaliero.

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«Essere li – prosegue Borraccino nella sua lettera, con migliaia di persone che pacificamente protestano contro l’iniqua scelta di chiudere il proprio ospedale, ti fa cogliere il senso della politica!
Da lì bisogna ripartire: dai conflitti e dal ruolo di grimaldello che la politica deve esercitare per provare a modificare scelte errate.
Quindi, caro Presidente, sento il bisogno di manifestarti il mio pensiero e chiederti di fermarti in un momento di riflessione come ho fatto io.
Si sta sbagliando nel metodo e nel merito ad andare avanti con un Piano di riordino ospedaliero non votato in nessun posto se non in Giunta e che tra le altre cose penalizza Taranto e la sua provincia.

Ti chiedo, in primis, che il piano sia votato in Commissione ed in Consiglio regionale, preannunciandoti, che se non sarà cambiato, il mio sarà un voto contrario, poiché a tutt’oggi, nonostante gli emendamenti presentati in Commissione Sanità,unitamente al capogruppo Minervini, a nome di Sinistra Italiana, oltre che a quelli di tutti i colleghi tarantini, non abbiamo avuto, come consiglieri regionali, la possibilità di esercitare il diritto/dovere di esprimere il voto al piano!

Penso sia sbagliato piegarsi alla richiesta, avanzata nei fatti, attraverso il definanziamento al Sistema Sanitario e dell’entrata in vigore del DM 70, dal Governo Renzi di continuare ad usare la cesoia sulla Sanità pubblica! Noi invece che dare risposte alla richiesta di salute e prevenzione, una parola molto spesso poco conosciuta dalle nostre ASL pugliesi, rispondiamo con la chiusura a riccio e con scelte non collegiali.

Al di là del giudizio negativo che esprimo – aggiunge il consigliere regionale di “Noi a Sinistra per la Puglia”, anche a nome del mio partito, su tutto il Piano di riordino ospedaliero, sono deluso per come sia stata trattata Taranto e la sua provincia, già provata da ferite profonde per danni sanitari ed ambientali.
Taranto proprio per questo non doveva subire ridimensionamenti nel Piano ospedaliero e quindi Grottaglie non doveva essere riconvertito in PPA (polo riabilitativo) “chiudendo di fatto l’ospedale” e sradicando quindi un insieme di saperi e professionalità e privando un bacino di oltre 100mila abitanti del proprio ospedale di riferimento. Avevo espresso questo parere pubblicamente più volte, anche a te personalmente e nella sede competente, la Commissione Sanità dove il Piano è passato, lo ripeto, solo per le audizioni.

I miei erano non opinioni campanilistiche ma dati certi:
-l’incidenza dell’inquinamento ambientale sulla salute dei nostri concittadini,
-la presenza nel nostro porto dell’ Hot Spot dove ogni settimana arrivano centinaia di migranti, esseri umani che vanno curati,
-la particolarità della più bassa percentuale di posti letto per migliaia di abitanti,
-la pianta organica ridotta di 2000 unità.
Per tutto questo a Taranto non bisogna chiudere nessun ospedale.

Infine, ma non da ultimo, la vicenda del San Marco, l’ospedale di Grottaglie che è uno dei pochissimi ad avere bilanci in ordine (18 milioni di euro di ricavi e 21 di spese), con reparti efficienti e con la sua presenza che è essenziale per l’equilibrio del presidio ospedaliero centrale, la chiusura del nosocomio sarebbe una nuova pagina nera per la provincia di Taranto.
Il gesto di non incontrare il sindaco D’Aló ha ulteriormente acuito lo scontro in atto e ti ha messo nelle condizioni di essere additato come colui che si disinteressa del problema, sapendo bene, sia io che te, che così non è, ma il tuo rifiuto esaspera una comunità giustamente rabbiosa per lo scippo che si sta perpetrando. Così facendo, non rassicurando di persona il sindaco della città delle ceramiche dell’attenzione della Giunta regionale verso il nosocomio San Marco, ti privi anche anche della possibilità di rammentare le responsabilità del Governo Renzi che ha imposto questa cura da cavallo al nostro Sistema Sanitario.

Se sceglierai, così come ti ho già chiesto la settimana scorsa, di incontrare Sindaci e comitati, potrai avviare a soluzione il problema oltre a garantire al sindaco D’Aló che il DG Rossi manterrà gli impegni presi pochi giorni fa avanti al Prefetto, così come comunicato dallo stesso DG della Asl TA anche al sottoscritto, nel corso di una mia recente visita istituzionale.
Suggerisco, quindi, nell’ottica della nostra leale collaborazione politica e amministrativa, di incontrare D’Aló e tutti i sindaci del territorio interessati dal Piano di rientro che ben presto sposteranno il terreno della protesta a Bari.

Sono convinto, caro Michele – conclude Cosimo Borraccino nella sua lettera indirizzata a Michele Emiliano, che da persona saggia quale tu sei, saprai modificare la decisione iniqua presa alcuni mesi fa.
Lo spero, me lo auguro!»

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