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«La vicenda del Piano di Riordino Sanitario è oramai agli sgoccioli, poiché giorno 29 febbraio sarà approvato e inviato al Ministero.» E’ quanto dichiara Cosimo Borraccino, Consigliere regionale e Presidente II Commissione (Affari Generali e Personale) della Regione Puglia.

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«Su tale vicenda – prosegue Borraccino – bisogna essere responsabili e non si può sparare nel mucchio per chiedere cose irrealizzabili o peggio ancora limitarsi alle richieste campanilistiche.
Premetto che la vicenda deriva da un taglio di risorse del Governo centrale e che per ricaduta si ripercuote su tutte le regioni italiane, quindi è bene precisare che non è una scelta del governatore Emiliano e della sua maggioranza di Centro Sinistra.
Indipendentemente da quale saranno gli ospedali da chiudere e quali saranno le indicazioni sulle decisioni degli ospedali di I livello, bisogna necessariamente guardare i dati oggettivi per quelli che sono e soprattutto garantire, alle comunità che vedranno la riconversione dei nove ospedali, di poter ricevere in quelle strutture dei servizi aggiuntivi tipo i Poli Riabilitativi e della Lungodegenza oppure Centri del risveglio, che sono posti letto mancanti nella nostra regione e che bisogna garantire per un servizio sanitario efficiente.

Resta la mia perplessità – aggiunge ancora il consigliere regionale ionico – per quanto riguarda la mancata attivazione di politiche per frenare la mobilità passiva extraregionale che pesa sul bilancio sanitario ospedaliero per 220 milioni di euro e il mancato sacrificio seppure magari di piccole dimensioni che andrebbe chiesto alla Sanità privata ospedaliera che costa 700 milioni di euro.
Ricordo che questi dati rappresentano circa il 26% della totalità della spesa sanitaria ospedaliera.
Intervenire su quei due elementi avrebbe garantito la possibile permanenza di alcuni ospedali sui territori

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