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Si svolgerà domani l’atteso incontro nella Prefettura di Taranto per fare il punto sulle condizioni di legalità e sfruttamento nelle campagne tarantine, ma nel frattempo la CGIL, che insieme alla FLAI aveva denunciato alcune settimane fa la violenza subita da alcuni cittadini romeni vessati e picchiati in un casolare di Marina di Ginosa, tesse la rete di garanzie e tutele attorno ad un fenomeno che appare più diffuso rispetto ai casi portati all’onore della cronaca.

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Ieri infatti il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, il segretario della FLAI Assunta Urselli e la componente di segreteria del sindacato dei lavoratori agricoli Lucia Lapenna, hanno incontrato il Console onorario romeno a Bari Dan Stefanesa e il consigliere diplomatico romeno per il lavoro e gli affari sociali Andrej Sfirloaga.

«Avevamo bisogno di studiare con loro azioni utili per evitare questa tratta – spiega Paolo Peluso – e introdurre strumenti di garanzia sia per i lavoratori stranieri sia per quelli italiani che ormai da tempo non riescono a competere con il mercato al ribasso di questa manodopera. Quando il lavoro si trasforma in una guerra tra poveri chi ha responsabilità istituzionali e sociali ha l’obbligo di interrompere la carneficina, ecco perché abbiamo coinvolto anche i sindaci.
La delegazione della CGIL infatti insieme al console e al consigliere diplomatico ha incontrato prima il Sindaco di Ginosa, Vito Parisi e poi si è recata al Comune di Taranto per un incontro con l’assessore Mimmo Cotugno e il capo di gabinetto Giuseppe Licciardello

«Abbiamo bisogno di un censimento dettagliato – ha detto il Sindaco di Ginosa, Vito Parisi, che proprio all’indomani della denuncia aveva chiesto maggiori informazioni sul caso – ecco perché stiamo agendo su due fronti: la conoscenza del fenomeno attraverso una anagrafe che ricostruiremo intrecciando i dati delle parrocchie, quelli delle Caritas e quelli del mondo della scuola, e il controllo del territorio attraverso l’utilizzo degli agenti di Polizia Municipale e il coordinamento della Prefettura a cui chiederemo di integrare i controlli con le altre forze dell’ordine

Un tema che secondo il sindaco di Ginosa va affrontato con rigore considerato che “la mancata integrazione, l’evasione fiscale, i guadagni fatti a scapito di chi rispetta le regole, è un danno per tutta la comunità ginosina e non solo per i cittadini romeni, bulgari o di altre etnie che vivono sul nostro territorio”.
A Taranto, i rappresentanti del governo romeno hanno ringraziato il Comune per l’ospitalità offerta nei primi giorni ai cittadini romeni fuggiti dal ghetto di Ginosa Marina e assistiti dalla FLAI.
Anche nel corso di questo incontro la priorità è stata la conoscenza del fenomeno.

L’Assessore Cotugno in tal senso ha chiesto collaborazione alle autorità romene. «Abbiamo bisogno di intercettare questi cittadini prima della loro partenza per l’Italia – ha detto Cotugno – per questo chiediamo alle autorità romene di intensificare i controlli.
Ma anche a Taranto il problema è il censimento.
Siamo disponibili a forme di collaborazione con il consolato e il sindacato per conoscere i numeri della presenza di cittadini stranieri presenti sul nostro territorio, cittadini che sfuggono ad ogni tipo di controllo alimentando il mercato nero non solo del lavoro ma anche dell’intermediazione immobiliare e costituendo di fatto un vero e proprio serbatoio per chi intende delinquere o agire con pratiche poco lecite

Un tema che interseca anche le questioni che attengono l’educazione dei più piccoli che nei casi più drammatici non riescono neanche a frequentare regolarmente la scuola proprio perché figli di cittadini che vivono nell’ombra.
Attraverso la collaborazione con il sindacato il Console onorario romeno a Bari Dan Stefanesa e il consigliere diplomatico romeno per il lavoro e gli affari sociali Andrej Sfirloaga si sono resi disponibili all’istituzione di alcuni info-point che verrebbero installati nelle sedi istituzionali (italiane e romene) presenti sul territorio e nelle sedi delle Camere del Lavoro della CGIL.

All’incontro era presente anche la professoressa Annamaria Tomiatu, docente di lingua romena che opera nelle scuole di Ginosa tramite l’Istituto di lingua romena a Bucarest.

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