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«Ieri mattina (venerdì 1 luglio, NdR)  alle ore 11:00 presso la sala delle riunioni della Prefettura di Taranto si è svolto, alla presenza del Prefetto Dott. Umberto Guidato, un incontro urgente richiesto dal Sindaco di Grottaglie, Avv. Ciro D’Alo’, avente ad oggetto il ritiro immediato del Piano Estivo di Emergenza Sanitaria che prevede, già a partire dal 1 Luglio 2016, la chiusura del punto nascite e del pronto soccorso dell’ospedale “San Marco” di Grottaglie, con relativo spostamento di macchinari e personale medico verso il S.S. Annunziata di Taranto.» Lo ricorda in un comunicato il meetup “Amici di Beppe Grillo Grottaglie”.

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«Presenti i consiglieri regionali tarantini, Marco Galante, Francesca Franzoso, Luigi Morgante; Renato Perrini, Giuseppe Turco, la dirigente Asl, Dott.ssa Leone, il capo del dipartimento ginecologia e ostetricia di Taranto, dottor Emilio Stola, il responsabile del 118 dottor Mario Balzanelli, l’onorevole Ludovico Vico, il sindaco di Taranto Dott. Ippazio Stefàno, una delegazione di cittadini e rappresentanti sindacali e il dott. Stefano Rossi, Direttore Generale dell’Asl di Taranto, delegato dal Presidente della Regione Puglia, nonché Assessore alla Sanità, Michele Emiliano. Proprio quest’ultimo – rimarca il comunicato dei pentastellati grottagliesi – è stato il grande assente, ancora una volta, sul tavolo riguardante la riorganizzazione e la rimodulazione dell’offerta sanitaria tarantina. Il lungo incontro, dal quale sono emerse le preoccupazioni e i dubbi, ribaditi a gran voce dai presenti, riguardanti l’efficacia e l’efficienza, nonché i livelli qualitativi, delle prestazioni mediche in vista dell’attuazione delle disposizioni sull’emergenza estiva, non ha dato l’esito sperato. Di fatto il dott. Stefano Rossi, Direttore Generale ASL, ha marcato il suo“NO” al ritiro del piano di emergenza estiva pur garantendo che a partire dal prossimo settembre il tutto rientrerà nell’ordine precedente l’applicazione delle disposizioni emergenziali. Il “San Marco” di Grottaglie vede così scomparire, temporaneamente, si spera, il reparto di ostetricia e ginecologia e il pronto soccorso che verrà trasformato in un punto di primo intervento la cui gestione è stata affidata al Sistema Provinciale del 118 , già destinatario di 66 mila euro per l’espletamento del servizio durante il periodo estivo.

“La questione dell’emergenza – urgenza del territorio, come sempre accade all’inizio dell’estate, diventa incandescente poiché non esiste ancora una organizzazione ben definita”– è ciò che afferma Marco Galante, consigliere regionale del M5S. “Direttore Generale e Governatore di Puglia vogliono inoltre far credere che il Piano di Riordino Generale nulla ha a che fare con il Piano di Emergenza estivo, ma le loro rassicurazioni non convincono i cittadini di Grottaglie, i quali intravedono nell’applicazione del Piano di Emergenza Estiva l’anticamera alla chiusura o a quella che sarà, come loro amano definirla, la riconversione del nosocomio grottagliese in una lungodegenza. Grottaglie è destinata a chiudere, lo ha già detto Emiliano, e il Direttore Generale Asl sta solo eseguendo queste linee guida.

Nonostante – prosegue Marco Galante – il dott. Rossi abbia assicurato, in presenza delle istituzioni intervenute nel tavolo odierno, che ad ottobre verranno riaperti sia il punto nascite che il pronto soccorso, noi non ci crediamo perchè la realtà dei fatti è che non c’è alla base una condivisione di quelli che sono i reali fabbisogni del territorio, non c’è alla base una condivisione di evidenze scientifiche basate su dati epidemiologici, pertanto, non possiamo credere alla semplice promessa della futura riapertura. Come Movimento 5 Stelle la battaglia la faremo in Consiglio Regionale dove cercheremo di far attuare le scelte su basi specifiche, ossia, appunto, fabbisogni, dati epidemiologici e listed’attesa. Le decisioni riguardanti l’emergenza-urgenza, secondo Emiliano, nascono da quanto previsto dalla Legge 161/2014 che disciplina l’orario di lavoro del personale medico infermieristico (max 48h settimanali), ma sappiamo bene che non sono stati ancora sbloccati i fondi per le assunzioni di altro personale medico necessario a sopperire alla carenza di organico del settore sanitario. Tutto nasce anche dal riparto nazionale del fondo sanitario che penalizza sempre più fortemente le regioni del Sud.

L’unica strada che il m5s intende perseguire, per avere un piano regionale sanitario corretto ed efficace, è quella che vede come punto di partenza i fabbisogni sanitari del territorio, un’analisi puntuale di dati epidemiologici, la riduzione degli sprechi e l’efficientamento di tutta la macchina amministrativa sanitaria. La battaglia vera avverrà a Settembre quando in Consiglio Regionale si approverà il Piano di riordino ospedaliero generale e in quell’occasione si capirà se il “San Marco”, il “SS Annunziata” e il “Moscati” possono continuare a vivere fino a quando non nascerà il nuovo “San Cataldo”, per la costruzione del quale siamo contrari. Non è vero, infatti, che una struttura di grandi dimensioni sia, in termini di efficienza e qualità dei servizi prestati, migliore di una struttura ospedaliera più piccola e periferica, piuttosto è dimostrabile il contrario. La costruzione di questo nuovo complesso sanitario, inoltre, apre la strada anche alla battaglia contro la speculazione edilizia e contro errori decisionali figli del mancato coinvolgimento dei tecnici del settore.

Appuntamento, dunque, a Settembre, quando ci spenderemo per l’approvazione di un Piano di Riordino Ospedaliero più sensato – conclude Marco Galante, che tenga conto delle reali esigenze ed emergenze del territorio tarantino e che non sia il risultato di mere voci di spese di un bilancio economico da chiudere in pareggio o in utile, a scapito della salute dei cittadini

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