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“Non sappiamo proprio da dove ricominciare”. Il giorno dopo la violenta tromba d’aria che ha attraversato diversi comuni del versante orientale della provincia di Taranto, interessando anche la città di Grottaglie, il coro è unanime.

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“E ora? Chi ci aiuterà?”. Chi non è sceso nelle campagne e non ha potuto vedere con i propri occhi il disastro naturale fa fatica a comprendere le grida di aiuto di queste famiglie. “La natura si sta ribellando. Dove arriveremo” si chiede qualcuno. Domande retoriche. Banali. Le vere considerazioni da fare adesso sono altre. Chi aiuterà questa famiglie? Centinaia di alberi sradicati. Diversi tetti di locali e depositi agricoli scoperchiati. Muretti abbattuti. Quasi tutti su territorio privato, in zone di proprietà e non su strade comunali e provinciali.

ECCO COME SEGNALARE I DANNI (CLICCA QUI)

“La tromba d’aria ha sradicato un albero di pino altissimo con un tronco considerevole. Ha sfiorato la mia casa. Chi mi aiuterà ora a rimuoverlo? Qui non si tratta di raccogliere rami o fogli qui parliamo di giganti della natura atterrati e che ora occorrerà rimuovere. Come devo comportarmi? Devo rivolgermi a chi? Non sappiamo cosa e come fare” E’ questa la voce che giunge dalle zone colpite.

A Grottaglie la tromba d’aria ha interessato l’area di Galeasi – Paparazio ed è salita fino a lambire la città attraversando la parte finale di via Madonna di Pompei, dietro via degli Oleandri, una zona densa di villette e abitazioni familiari.

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“Non avete visto cosa ha combinato nelle villette sopra a via Madonna di Pompei” scrivono su facebook.

“Spero di ricevere informazioni precise dal parte del Comune. Noi paghiamo sempre le tasse, e paghiamo pure gli aumenti. Perché lo stato ha bisogno di noi e il Comune anche. Ora noi abbiamo bisogno di loro.”

Questa mattina l’ufficio agricoltura del Comune di Grottaglie ha diffuso un format per le segnalazioni sulle zone colpite dopo il passaggio della tromba d’aria da inviare al Sindaco e allo Stato e alla Regione.

“A me hanno detto di fare fotografie e video e documentare tutto perché ci potrebbe essere la calamità naturale e quindi la richiesta di aiuto e successo contributo”. Questa mattina è riapparso il sole e in molti hanno dovuto prendersi giorni di ferie per cercare di capire come rimettere a posto quello che la natura ha divelto.

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