xylella
Una croce di colore rosso tracciata su alcuni ulivi infettati dalla 'Xylella fastidiosa', il batterio che sta decimando gli ulivi del Salento, Brindisi, 24 marzo 2015. ANSA/ MAX FRIGIONE
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«La Xylella purtroppo avanza senza aspettare i tempi della giustizia, della burocrazia, della politica e della ricerca.» E’ quanto si legge in una nota della Confederazione Italiana Agricoltori Puglia.

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«La notizia del ritrovamento di altri cinque focolai di Xylella fastidiosa nelle province di Brindisi e Taranto – prosegue la nota della CIA – conferma quanto importante fosse il monitoraggio, che è stato sospeso per quasi 9 mesi e che è ripreso subito dopo l’estate scorsa, e del quale più volte ne avevamo ribadito la necessità che venisse riattivato sul territorio.
La Xylella, dunque, avanza e minaccia seriamente la Piana degli ulivi millenari tra Carovigno e Monopoli ed anche il versante ionico della Puglia.
Al momento, grazie al monitoraggio disposto dalla Regione Puglia, non risultano altri casi più a nord, tranne quello di Ostuni, relativamente al quale l’albero era stato subito espiantato come le altre specie suscettibili presenti nel raggio di 100 metri.
Il pericolo però incombe su un territorio a forte vocazione olivicola con una parte caratterizzata da ulivi secolari che rappresentano anche un importante fattore di attrazione per il turismo e la multifunzionalità.

Ecco perché bisogna che le istituzioni preposte, insieme a tutti gli “attori” del territorio, si impegnino affinchè il batterio non avanzi di un altro metro verso nord.
Ribadiamo con forza, inoltre, che non bisogna perdere altro tempo, che occorre condividere una nuova strategia per il futuro dei territori interessati dalla problematica, iniziando ad immaginare un nuovo modello di sviluppo del territorio.
Ben vengano i progetti di ricerca scientifica.

La Cia – Agricoltori Italiani di Puglia guarda con attenzione a tutti i progetti di ricerca in corso e si auspica che nel più breve tempo possibile la ricerca possa dare delle risposte, quanto meno per evitare il propagarsi della malattia, che se non contenuta rischia di interessare non solo tutta la Puglia ma anche tutta l’Italia olivicola, se si considera anche come il vettore si sposti a bordo di automezzi lungo le direttrici di transito degli stessi.

Giudichiamo, inoltre, positiva l’apertura della Commissione Europea alla possibilità di reimpianto di nuovi uliveti nell’area infetta da Xylella, cioè nei territori in cui il batterio risulta endemico. È quanto la Cia – Agricoltori Italiani di Puglia sta chiedendo da diverso tempo. Perciò ribadiamo con forza la necessità di rimuovere il divieto di impianto di nuovi uliveti nell’area infetta ed anche delle specie considerate suscettibili alla Xylella che potrebbero, se impiantate, rappresentare una alternativa alla produzione e al reddito degli agricoltori colpiti da questa emergenza.

Gli agricoltori sono i primi penalizzati da questa vicenda. Le istituzioni non devono e non possono dimenticarsi degli agricoltori, di chi ha perduto un ingente patrimonio ed una fonte di reddito

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