cinghiali
foto archivio
Pubblicità in concessione a Google

“E’ ora che anche la Regione Puglia, come stanno facendo altre Regioni, si attivi per redigere piani di gestione per i cinghiali.

Pubblicità in concessione a Google

Purtroppo gli ungulati continuano a riprodursi e sono diventati un problema serio anche per i nostri agricoltori, che hanno ripetutamente lanciato parole di allarme, denunciando la distruzione delle colture, dalle vigne ai campi di seminativi e frutta. Danni ingenti anche nella zona rinomata per la produzione di vini simbolo del territorio, come il Primitivo di Manduria e il Negroamaro. Non si può andare avanti così.” Queste le parole del deputato Gianpaolo Cassese (M5S) che torna ad affrontare l’annosa questione. “Oggi in Senato il sottosegretario Giuseppe L’Abbate, nel corso di una interrogazione, ci ha ricordato i dati drammatici a livello nazionale degli incidenti stradali causati dalla presenza dei cinghiali: 10mila. Stiamo parlando di una popolazione di animali passata da 900.000 capi in Italia nel 2010 a quasi 2 milioni attuali, la cui libera circolazione nei pressi dei luoghi abitati, dei campi agricoli, nei canali, è stata indubbiamente favorita dal periodo di lockdown” aggiunge il deputato.

“La Regione come sappiamo ha competenza in materia di gestione faunistica in base alla legge 157/1992, dunque può e deve intervenire tempestivamente. Gli strumenti per il contenimento della popolazione dei cinghiali sono diversi, come il prelievo venatorio, il divieto di rilascio di cinghiali, il divieto di foraggiamento, il controllo faunistico” ancora Cassese. “Non sfugge che tali interventi richiedono un personale numericamente consistente di cui forse come amministrazioni locali non disponiamo, ma proprio tenendo conto di ciò – ci ha ricordato lo stesso sottosegretario alle politiche agricole – per redigere tali piani è previsto anche il coinvolgimento di altre figure specializzate che vengono autorizzate ad effettuare attività di controllo numerico delle specie faunistiche, attraverso coadiutori formati mediante appositi corsi validati sempre dall’ISPRA” aggiunge il deputato e conclude: “Il comparto agricolo pugliese è già in gravi difficoltà e certo non può sopportare questo ulteriore problema, che la Regione è chiamata a risolvere.

Pubblicità in concessione a Google