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«“Non ci sarà bisogno di ampliare discariche o di costruire termovalorizzatori, l’allarmismo sorto in provincia di Taranto è ingiustificato” ha dichiarato testualmente il presidente Emiliano nel corso della seconda conferenza regionale sulla gestione del ciclo dei rifiuti in Puglia, organizzata il 14 marzo scorso dal PD.» Lo ricorda Etta Ragusa, coordinatrice del comitato “Vigiliamo per la discarica” di Grottaglie.

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«È davvero singolare – prosegue la Ragusa – che finalmente il PD pugliese, dopo un decennio di politica fallimentare dei rifiuti, abbia organizzato a distanza di pochi mesi ben due conferenze regionali. Ma la dichiarazione del presidente Emiliano necessita di una doverosa replica. In provincia di Taranto l’allarme rifiuti non è sorto di recente ma è permanente. A causa dei grandi complessi industriali come Ilva, Eni e Cementir; a causa delle discariche per rifiuti urbani chiuse perché inquinanti (Manduria); a causa delle tre discariche per rifiuti speciali, una delle quali (Vergine) sequestrata a seguito delle numerose denunce presentate dai cittadini. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda la discarica per rifiuti speciali di Grottaglie ex Ecolevante e attualmente gestita da Linea ambiente srl, l’allarmismo è più che giustificato per una serie di preoccupanti motivi. Fino a qualche mese fa tra i più gravi motivi di allarme, oltre ai due abnormi ampliamenti, c’era il consenso della Regione alle continue richieste del gestore, come la deroga ai codici Cer e l’autorizzazione a un impianto per il trattamento del percolato. Consenso rilasciato nel 2014 e determinato anche dall’immobilismo della Provincia di Taranto e dal non diniego del Comune di Grottaglie. Ma lo scorso 15 dicembre 2015 la società Linea ambiente srl che gestisce la discarica di Grottaglie ha presentato l’ennesima richiesta, e il 22 marzo scorso si è tenuta, presso la provincia di Taranto, la prima conferenza di servizi per avviare l’iter di autorizzazione.

Presidente Emiliano – prosegue la Ragusa, la richiesta consiste nella “modifica sostanziale” di “Ottimizzazione orografica dei profili attualmente autorizzati”, che comporterebbe un aumento di ben 2.237.000 metri cubi (duemilioniduecentotrentasette mc)! Quello richiesto non solo è un vero e proprio ampliamento, ma è addirittura il raddoppio della volumetria già autorizzata, che passerebbe da 2.334.000 metri cubi a 4.571.000 metri cubi. E questo raddoppio avverrebbe in altezza !!! Ma non basta. Nel testo della richiesta, inviata dopo pochi giorni della sua ordinanza del 4.12.2015 con la quale viene praticamente commissariato l’Ato di Brindisi, si legge che il gestore “conferma la propria disponibilità anche alla prosecuzione del conferimento dei rifiuti prodotti dagli Ato pugliesi attualmente in condizioni di emergenza ambientale al fine di consentire alla soluzione dello stato di crisi”. Sarebbe davvero non solo scandaloso, ma decisamente contrario a ogni vigente legislazione italiana ed europea, se l’emergenza dei rifiuti in Puglia dovesse continuare ad essere risolta con discutibili e allarmanti concessioni, e con sconsiderati ampliamenti fino al raddoppio, persino in altezza, delle discariche per rifiuti speciali, che continuerebbero a comportare per i cittadini, paradossalmente, anche un costo extra della tassa sui rifiuti. Pertanto, l’esperienza ci dice che non possiamo fare nessun affidamento sul PD, che da solo o in coalizione guida la regione da oltre un decennio e il comune di Grottaglie da oltre un ventennio.

Tuttavia – conclude Etta Ragusa, presidente Emiliano, con forza facciamo appello sia alla volontà da Lei espressa nel voler chiudere nei fatti il ciclo dei rifiuti, sia alla sua esperienza di magistrato, sia infine alla sua sensibilità umana e alla sua intelligenza affinché la Regione risponda a questa ennesima dissennata richiesta di Linea ambiente srl con un immediato, netto e deciso diniego, che in questo caso è non solo tecnico ma soprattutto politico, e la respinga dimostrando concretamente di volere avviare un nuovo corso nella gestione dei rifiuti in Puglia.»

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