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Luogo comune è pensare alla cura dei denti dei propri figli DOPO la caduta dei classici dentini da latte.

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In realtà, la costante pulizia delle gengive (da neonato) e poi dei denti da latte, è fondamentale per controllare, correggere e prevenire anomalie di sviluppo dei denti e delle ossa mascellari, quindi prevenire e trattare malocclusioni, correggere abitudini viziate, traumi dentali.
Prima i bambini cominciano ad approcciarsi allo spazzolino, al dentifricio e alla figura del dentista, prima l’igiene orale diventerà un’abitudine consolidata che si porteranno fino in età adulta, riducendo l’insorgere di malattie del cavo orale.
Ogni fase della crescita ha i suoi strumenti e le sue tecniche.
Fino al 6° mese, per prevenire infezioni e rimuovere batteri, occorre passare una garza morbida monouso sulle gengive del neonato.

Fino ai 10 anni, far utilizzare uno spazzolino con setole morbide e dentifricio: a seconda dell’età, sarà il genitore ad insegnare le tecniche manuali per pulire bene i denti e, una volta che tutti i denti da latte saranno fuori, è importante insegnarli ad utilizzare anche il filo interdentale per due motivi principali, prioritari a tutto:
– i denti da latte, come quelli permanenti, si possono cariare, quindi, bisogna fin da subito effettuare una pulizia completa;
– si insegna ai bambini le corrette operazioni di igiene orale, facendole diventare delle abitudini da adulti.

Dai 10 anni in poi, i bambini possono eseguire le tecniche di igiene orale da soli, attraverso l’uso quotidiano dello spazzolino, del dentrificio fluorato e del filo interdentale, almeno due volte al giorno.
Una delle malattie croniche più diffuse in tutto il mondo è la carie: in Italia sono il 21,6% dei bambini di 4 anni e il 43,1% di bambini di 12 anni.
Confrontandomi con altri genitori, ho scoperto di come è comune, tra la maggior parte di loro, pensare ai denti da latte come denti temporanei e che non possono, quindi, causare dei problemi in quando verranno via in sostituzione di quelli definitivi.
La presenza di una carie è segnale che qualcosa non va bene e potrebbe provocare formazione del tartaro e gengiviti, che in età adulta si potranno trasformare in patologie orali più gravi e la perdita dei denti.

A tal proposito, il dottor Luca Calò mi ha delucidato sull’argomento attraverso delle semplici domande.
Gentile dottor Calò, secondo lei, chi potrebbe meglio informare i neo genitori, preventivamente, sulla salute dei futuri denti dei propri piccoli?
“Il pediatra è sicuramente il punto di riferimento per tutti i neo genitori, tuttavia una chiacchierata anche con l’odontoiatra potrebbe essere utile per avere dei consigli riguardo le scelte e le metodiche da adottare per la salute orale dei piccoli già a partire dai tre anni.”

Che tipo di dentrificio consiglia per i più piccoli? Molti genitori hanno il timore che lo stesso possa essere ingerito e provocare piccoli doloretti: che tipo di caratteristica deve avere per essere innocuo ma allo stesso tempo utile?
“Il dentifricio per bambini è da usare tra i 3 e 6 anni facendo attenzione che il fluoro non sia in quantità superiore a 500ppm. Al di sotto dei tre anni il dentifricio non andrebbe utilizzato per il rischio di ingestione involontaria, dopo i 6/7 anni i bambini possono iniziare ad utilizzare il dentifricio degli adulti.
Il consiglio,comunque, è sempre quello di spazzolare i denti 3 volte al giorno ossia dopo colazione , pranzo e cena.”

Nonostante il Ministero della Salute sta portando avanti un progetto sulla prevenzione della salute orale, considerata come un fattore di crescita socio-culturale, l’errata informazione è un luogo comune diffusissimo tra i genitori: non crede che sarebbe opportuno fare degli incontri periodici tra genitori e bambini negli asili d’infanzia e nelle scuole primarie per meglio far comprendere la necessità dell’igiene orale fin da piccoli? Se sì, in quale modo?
“L’educazione all’igiene orale ma anche a sane e corrette abitudini alimentari andrebbe trasmessa in seno all’ambiente scolastico. Troppo spesso i genitori trascurano o addirittura ignorano le nozioni base fondamentali circa i comportamenti e le tempistiche da adottare per il benessere dei propri piccoli. Ritengo che dei seminari scolastici a scopo orientativo potrebbero essere utili per fare chiarezza su convinzioni e informazioni a volte incomplete o totalmente erronee.”

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