Leonardo a Grottaglie
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“Quello che pensavamo è puntualmente accaduto. Il consiglio comunale convocato per discutere la grave crisi dello stabilimento Leonardo di Grottaglie è diventata una passerella elettorale dell’amministrazione D’aló che non ha portato un concreto contributo alla vicenda che coinvolge centinaia di lavoratori e il futuro sviluppo dell’unica fabbrica che rappresenta la vera alternativa alla monocultura dell’acciaio rappresentata dall’ex Ilva.”

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E’ quanto comunica la coalizione Grottaglie Domani intervenendo a margine del Consiglio Comunale monotematico sulla questione dell’ex Alenia.

“Non poteva essere diversamente se a una discussione a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali, alcuni consiglieri regionali e l’on. Cassese mancava l’interlocutore principale, il rappresentante della Leonardo-Finmeccanica. Un’azienda a partecipazione statale che non risponde alla politica e alle istituzioni. Ecco perché è grave l’assenza dell’impresa nel consiglio comunale odierno. Assenza che conferma anche la debolezza della politica nelle scelte industriali che interessano il Sud.”

Scrivono nella nota.

“Dopo aver atteso per ben otto mesi la convocazione del consiglio, nonostante i continui solleciti che abbiamo rivolto come coalizione di Grottaglie Domani, era impensabile una nostra partecipazione a quella che si è rivelata la passerella elettorale dell’amministrazione comunale, in assenza dell’interlocutore principale. Bene ha fatto il gruppo consiliare a denunciare questa assenza abbandonando la seduta per protesta. Ciò anche per denunciare la scarsa incisività e l’incapacità dell’amministrazione comunale a battersi per gli interessi del territorio e pesare nelle scelte facendosi sentire, magari con il contributo del deputato grottagliese. Non ci preoccupa la scomposta e offensiva reazione del sindaco e dei trasformisti dell’ultima ora. Sappiamo che la nostra denuncia è nei fatti condivisa dai sindacati e da coloro che guardano con preoccupazione all’evolversi di questa drammatica situazione che lascia sgomenti centinaia di lavoratori e le loro famiglie.

Siamo convinti che il nostro gesto è servito a mettere a nudo il vero problema: non si può decidere del destino di un insediamento industriale senza avere l’interlocutore e responsabile principale quale il management di Leonardo-Finmeccanica. Per quanto ci riguarda noi continueremo nella nostra battaglia insieme alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni regionali e nazionali per superare la monocommittenza della Boeing, per diversificare la produzione e per evitare che si chiuda una straordinaria pagina di un insediamento produttivo all’avanguardia fortemente voluto dai precedenti amministratori e che rischia di essere scippato per interessi estranei al nostro territorio.”

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