Alenia Boeing Aeroporto di Grottaglie, foto copyright Gir&Grafica
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Oltre quella della assenza di voli civili, sull’aeroporto di Grottaglie si è consumata una ennesima beffa per Taranto e il suo Territorio e, soprattutto, per i nostri giovani disoccupati: dopo che la Regione Puglia ha destinato ingenti fondi per la realizzazione dello stabilimento Alenia Aermacchi di Grottaglie, per la cui costruzione sono state sacrificate vaste aree vergini del sedime aeroportuale, quanti sono i cittadini di Taranto che lavorano in questo enorme complesso industriale?” Arnaldo Sala, consigliere regionale per Forza Italia torna sulla questione che ha infiammato i social network qualche giorno fa, e dichiara: “Non più di una trentina, di sicuro meno di cinquanta, i restanti provengono quasi tutti da altre provincie pugliesi, con buona pace dei tanti giovani disoccupati jonici: noi ci mettiamo le aree e gli altri ci lavorano, laddove, tra Grottaglie e Foggia, Alenia Aermacchi dà lavoro in Puglia a circa 1.800 persone, più un altro migliaio nell’indotto…

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E oltre al danno – aggiunge Sala – c’è anche la beffa: a Grottaglie da tempo in Alenia Aermacchi lavorano decine e decine di operai rumeni, attualmente dovrebbero essere oltre cento, un numero che, secondo indiscrezioni di stampa, prossimamente dovrebbe salire con altre cento assunzioni. Si tratterebbe, in particolare, di lavoratori assunti in Romania da una agenzia per il lavoro che poi li “invia” ad Alenia Aermacchi sulla base di contratti interinali.

Gli operai rumeni a Grottaglie lavorano prevalentemente sulle linee dei cosiddetti montaggi manuali, in pratica quelle in cui sulle sezioni di fusoliere vengono realizzate attività come i montaggi dei rivetti, non certo lavorazioni tecnicamente impegnative!

Sarebbe comprensibile se, non disponendone in loco, importassimo ingegneri con specializzazioni di nicchia, come la lavorazione dei materiali compositi, o le macchine a controllo numerico, e invece no: a Taranto, città che vanta tristissimi primati di disoccupazione, si “importano” dalla Romania operai per lavorazioni manuali!

Non ho, ovviamente, preclusioni di natura etnica o geografica, appartenendo ad una generazione culturalmente cresciuta nel “mito” della globalizzazione; non posso, però, non chiedermi come mai il Governo Regionale che in campagna elettorale ha rivendicato il merito di aver portato Alenia Aermacchi a Grottaglie, nonché di avere ottime relazioni con i vertici aziendali, tanto da aver già stipulato con Alenia Aermacchi ben due contratti di programma per l’ampliamento della capacità produttiva di Grottaglie, non abbia mosso un dito per favorire il nostro Territorio!

Si dirà che Alenia Aermacchi ha dovuto far fronte improvvisamente alla necessità di mano d’opera specializzata, ma non posso non chiedermi come ciò possa avvenire in un settore in cui la programmazione e gli investimenti sono realizzati analiticamente su base decennale.

Sul sito di Boeing – afferma Sala – si legge che finora sono stati ordinati 854 velivoli Boeing 787, un portafogli d’ordini che a Grottaglie, al netto dei “ship set” (pacchetto che comprende due sezioni di fusoliera) già consegnati, nonché in relazione al rateo di produzione annuo dello stabilimento di 84 ship set, destinato prossimamente ad aumentare, comunque garantisce oltre cinque anni di lavoro, e anche molti di più se si considera che gli analisti della corporate americana prevedono per il Boeing 787 un mercato potenziale di circa 3.300 esemplari nell’arco di 20 anni!

Allora, tralasciando quanto accaduto finora, ci sono tutti i margini temporali per far sì che la Regione Puglia destini importanti risorse per la formazione dei nostri disoccupati, giovani e non, in modo da poterli fare assumere in Alenia Aermacchi.

Presenterò una interrogazione scritta agli Assessori Regionali Loredana Capone, Sviluppo economico Ricerca Industriale e Innovazione, e Leo Caroli, Lavoro e politiche del Lavoro, – conclude Sala – per sapere cosa intendano fare per cercare di dare un futuro a decine e decine di nostri operai disoccupati.”

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