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«Avevamo riposto nella decisione della Commissione europea la speranza di un cambio di marcia più vigoroso. Invece con la delusione cresce anche la rabbia e la preoccupazione per un quadro che va complicandosi sempre di più non solo per l’olivicoltura ma anche per il settore vivaistico e vitivinicolo. La sensazione è di essere stati lasciati soli». È l’amaro commento del senatore Dario Stefàno alla decisione del Comitato per la salute delle piante riguardo al dossier Xylella.

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«Troppo poche le modifiche concesse all’Italia – prosegue Stefàno – e insufficiente il cambiamento di direzione. Una desolante conferma sulla mancanza di peso specifico del nostro Paese negli organismi comunitari. Nella decisione non si abbraccia definitivamente la strada dell’eradicazione chirurgica, limitata solo all’indispensabile. Inoltre, riguardo al settore vivaistico, si conferma il blocco della movimentazione per la vite: decisione superficiale e incomprensibile, considerati i test di patogenicità prodotti dal sistema vitivinicolo che hanno già escluso effetti della Xylella sulla vite. Non posso che l’Italia continui a non comprendere la complessità della vicenda e che a Bruxelles non riesca a far prevalere un approccio di leale collaborazione istituzionale, bloccando pratiche ed azioni di altri Paesi UE che sembrano indirizzate più a realizzare propri vantaggi commerciali che non ad affrontare e dare soluzione ai problemi sul tavolo.

Che, voglio ribadire – conclude il senatore Stefàno, è sbagliato considerare solo della Puglia, poiché in qualunque momento la Xyella potrebbe estendersi o rivelarsi già presente in altre parti del Paese».

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