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La crisi economica e sociale che oramai da anni stritola il mondo cosiddetto “civilizzato” impone in maniera sempre più pressante la necessità di analizzarne le cause ed elaborare possibili soluzioni.

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Non paia quindi inopportuna la scelta di proporre per la lettura, in questi ultimi scampoli d’estate, un agile libretto edito da Aboca (eh si, in farmacia si trovano a volte toccasana anche per lo spirito, oltre che per il corpo…) e scritto da Fritjof Capra e Hazel Henderson, dal titolo “Crescita Qualitativa”. A chiarire l’argomento il sottotitolo che recita: “Un quadro concettuale per individuare soluzioni all’attuale crisi che siano economicamente valide, ecologicamente sostenibili e socialmente eque”. Un titolo che è tutto un programma ma che fornisce interessanti spunti di riflessione al lettore che sia più attratto dall’esiguità dell’opera che spaventato dall’importanza degli argomenti. In poco meno di 40 pagine infatti, l’argomento non può essere sviscerato in tutta la sua complessità, ma viene molto bene riassunto in termini chiari e comprensibili anche ai non “addetti ai lavori”, fornendo originali chiavi di lettura alle notizie che quotidianamente ci forniscono giornali, Internet e televisione.

La tesi alla base dell’analisi è che non può esistere una crescita illimitata in un sistema limitato come è la nostra Terra, e quindi – conseguenza sotto gli occhi di tutti – allo sviluppo di una parte deve necessariamente corrispondere il decadere di un’altra. D’altra parte la Natura insegna che un organismo che non cresce è un organismo morto, quindi l’obbiettivo da perseguire è una crescita che sia “qualitativamente” più che “quantitativamente” adeguata alle risorse disponibili ed al quadro di insieme in cui si sviluppa. Questo significa anche la possibilità di abbandonare vecchi paradigmi e schemi di pensiero oramai obsoleti, smettere di considerare il PIL come unico indicatore del progresso di una società e riprendere efficacemente l’invito – vecchio di decenni ma sempre attuale – alla base di Agenda 21: “Pensare globalmente ed agire localmente”.

Pur affrontando problemi complessi che insistono su scenari multinazionali, “Crescita Qualitativa” trova nelle abili capacità divulgative di Fritjof Capra e Hazel Henderson gli strumenti adatti per far comprendere come “il passaggio da una crescita quantitativa a una crescita qualitativa,… può guidare i paesi nella transizione dalla distruzione ambientale alla sostenibilità ecologica, da una situazione di alta disoccupazione, povertà e spreco alla creazione di lavoro dignitoso e utile”.

Un obbiettivo indispensabile per assicurare il progresso delle nazioni ma cche può e deve essere perseguito nella azione quotidiana di ciascuno di noi, consapevoli che – come concludono gli Autori, che: “Questa transizione verso la sostenibilità ormai non è più un problema né concettuale né tecnico. E’ un problema di valori e di volontà politica”.

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VIAGianpietro Carlesso, "Curvatura ventisei Eterno presente