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«Il turismo non può essere la soluzione a tutti i mali di Taranto, e in particolare per la vicenda dell’Arsenale militare.» Lo dichiara Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della FILCAMS Cgil di Taranto.

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«Pensare che Taranto, come posizione strategica in Italia e nel Mediterraneo, perda il proprio ruolo centrale nelle vicende militari avrebbe senso solo se gli annunci del Governo fossero inseriti in un ampio piano di disarmo – evidenzia D’Arcangelo, ma così, purtroppo, non è. Per questo non accettiamo supinamente che ogni volta che si presenti un problema, da Ginosa a Manduria, da Martina Franca al Mar Piccolo, qualcuno venga a spiegarci che per risolverlo c’è il turismo. Avremmo voluto porre al Ministro Pinotti alcune domande sul futuro dei lavoratori, ma ha scelto di incontrare solo Confindustria, in Prefettura, mandando il suo sottoposto in Arsenale. Temeva forse contestazioni per il taglio delle risorse per il settore pulizie, che nel 2014 ha perso oltre il 60% delle risorse, tagliando le ore di lavoro a 144 lavoratori.

Non comprendiamo – prosegue D’Arcangelo – come si possa esprimere soddisfazione affermando che le risorse non diminuiranno, quando quello che chiedono i lavoratori è il ripristino della situazione precedente al 2014. Le risposte del Ministero sono insoddisfacenti. Vorremmo conoscere quale sarà il futuro reale dell’Arsenale di Taranto, oltre i proclami sul turismo, che tanto assomigliano ormai ad una formuletta di rito da dare in pasto alla stampa e all’opinione pubblica.

Per questi motivi, stamane, dalle 9 alle 11 c’è stata una grande assemblea dei lavoratori dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto: c’erano i lavoratori del pubblico impiego, i metalmeccanici, quelli dei servizi, delle mense e della ristorazione, il primo passo – conclude D’Arcangelo – verso una mobilitazione che coinvolge centinaia di lavoratori e che siamo pronti a sostenere a lungo

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