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Il decreto-legge sulle Emergenze agricole approvato nei giorni scorsi alla Camera prevede misure specifiche a sostegno di diversi settori in crisi tra cui quello lattiero caseario.” Così i deputati del M5S Gianpaolo Cassese e Giuseppe L’Abbate, componenti della Commissione Agricoltura, intervengono dopo il voto in Aula del provvedimento che ora passerà al vaglio del Senato.

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Il provvedimento – spiegano i due parlamentari pugliesi – interverrà sia attraverso l’erogazione di fondi – con lo stanziamento di 10 milioni di euro per l’anno 2019 per il comparto ovino caprino e 5 milioni di euro destinati alla copertura dei costi sostenuti per gli interessi sui mutui bancari delle imprese che operano nel settore – sia con l’introduzione di nuove regole.

Il provvedimento contiene inoltre misure di rilevante importanza soprattutto per la Puglia, sesta regione italiana per produzione di latte di pecora con una produzione di 46.506 quintali e quasi 5.000 quintali di latte di capra. Per numero di unità produttive operanti nel settore lattiero-caseario siamo la terza regione con 218 caseifici e centrali del latte, 2 stabilimenti di aziende agricole e 5 di enti cooperativi agricoli e ben 11 centri di raccolta. Dunque con questo decreto abbiamo compiuto un altro fondamentale passo concreto per dare nuove prospettive al nostro territorio a sostegno delle proprie produzioni e per incrementare le potenzialità del settore agroalimentare.

Ci battiamo da sempre per introdurre norme che garantiscano trasparenza nei passaggi di filiera e tracciabilità dei prodotti, non solo per la qualità e la sicurezza alimentare ma anche per contrastare ogni forma di concorrenza sleale e di contraffazione. Ebbene il provvedimento va proprio in questa direzione, attraverso il monitoraggio della produzione di latte vaccino, ovino e caprino nonché dell’acquisto di prodotti lattiero caseari semilavorati importati dall’estero. Si introduce infatti l’obbligo per le aziende che producono prodotti lattiero caseari contenenti tutte le tipologie di latte di registrare mensilmente nella banca dati SIAN i quantitativi di ciascun prodotto fabbricato, di ciascun prodotto ceduto e le relative giacenze di magazzino. Chi non rispetterà questi obblighi sarà soggetto a sanzione.

Con tale sistema –concludono Cassese e l’Abbate – finalmente i produttori potranno pianificare la propria offerta, scongiurando così storture nella dinamica di determinazione del prezzo e speculazioni che penalizzano chi produce il latte riducendo il prezzo in maniera da non remunerare neanche i costi di produzione.”

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