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Il periodo della Quaresima, specie nel Meridione di Italia, è caratterizzato da una nutrita serie di riti, usanze, cerimonie e celebrazioni alcune – come nel caso della “Quaremma” appesa, dal sapore vagamente pagano, altre – come la processione del Venerdì di Passione, fortemente caratterizzate dallo spirito di fede religiosità che trova il suo culmine nella Settimana Santa in cui si ricorda la morte e resurrezione di Gesù Cristo.

Nel calendario liturgico cattolico la Domenica delle Palme segna l’inizio la settimana santa ed indica quindi l’approssimarsi della fine della Quaresima, che terminerà con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione vespertina si darà inizio al Sacro Triduo Pasquale.

Le celebrazioni pasquali a Grottaglie cominciano in realtà con la processione della Desolata e terminano con la celebrazione che si svolge la Domenica in Albis, popolarmente detta “Pasca t’li Palòmme”.

Come ricorda Rosario Quaranta nel volume “Settimana Santa a Grottaglie” in passato nella Domenica delle Palme aveva luogo una processione generale, alla quale erano tenuti ad intervenire tutti i rappresentanti del clero locale ed i membri delle confraternite cittadine.

Questa processione – racconta ancora il Quaranta – “percorreva, in una atmosfera di gloriosa serenità, fra gli “Osanna” ed i rami di ulivo agitati, le stradine del paese, saliva verso il castello, fuori la porta orientale, aggirava la chiesetta di San Giorgio e rientrava in chiesa madre”.

Oggi questa processione non si svolge più e sono le singole parrocchie di Grottaglie ad organizzare autonomamente le celebrazioni di questa ricorrenza, che ricorda un momento fondamentale della vita di Gesù Cristo.

Nella forma ordinaria del rito romano la Domenica delle Palme è detta anche domenica De Passione Domini (della Passione del Signore) ed è una festività è osservata non solo dai Cattolici, ma anche dagli Ortodossi e dai Protestanti. In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (cfr. Gv 12,12-15). La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi intorno, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.

In questa domenica i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti e persone amiche. In alcune regioni, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.

Anche quest’anno, nel centro storico la benedizione delle palme è stata celebrata davanti alla chiesa dedicata alla Madonna del Lume, per poi proseguire – con una breve processione – sino alla Chiesa Matrice.

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