La nave "Garibaldi" della Marina Militare italiana
Pubblicità in concessione a Google

Apprendo dalla stampa dell’esposto alla Procura della Repubblica fatto dalla Fiom- Cgil di Taranto, circa la presenza di amianto su nave Espero”. Lo dichiara in una nota l’On. Donatella Duranti.

Pubblicità in concessione a Google

La denuncia – prosegue la parlamentare ionica – riguarda, nello specifico, la richiesta dei lavoratori e dell’organizzazione sindacale di verificare – appunto – l’eventuale presenza del pericolosissimo minerale sulle guarnizioni che stavano sostituendo. Dopo una breve sospensione delle attività, ai lavoratori veniva assicurato che non c’erano rischi, viceversa, il laboratorio di analisi al quale i lavoratori stessi si sono rivolti ha rilasciato certificazione da cui risulta la presenza di fibre di amianto.
Giudico gravissimo che ancora oggi gli operai siano mandati a svolgere attività senza sapere se corrono pericoli per la salute; che gli organi preposti non abbiano evitato che ciò accadesse; che non si sia provveduto immediatamente alla verifica richiesta e che, anzi, siano risultate discrepanze gravissime tra le analisi prodotte dall’azienda e quelle del laboratorio di analisi privato.

La presenza dell’amianto sulle navi e negli stabilimenti militari – afferma ancora l’On. Duranti – è un dato ormai acclarato, così come le centinaia di casi di lavoratori diretti e dell’appalto ammalati o morti per l’esposizione al pericolosissimo minerale. Ne dovrebbe discendere l’applicazione rigorosissima del principio di precauzione visto, per altro, che nonostante le centinaia di tonnellate di amianto estratto dalle navi in questi anni, le bonifiche non sono state ancora completate, così come risulta anche da atti di sindacato ispettivo parlamentare e dal lavoro avviato nella Commissione di inchiesta sui rischi correlati all’utilizzo dell’uranio impoverito.

Ricordo infatti – aggiunge la parlamentare ionica – che la Commissione, su mia richiesta in qualità di vicepresidente, ha allargato il suo campo di indagine ed azione sia alla presenza ed agli effetti dell’amianto negli Arsenali della MM e nel naviglio militare che agli effettidell’esposizione – e relative conseguenze – sulla salute del personale militare e civile, diretto e dell’appalto. Allargando oltremodo le verifiche al tema delle bonifiche.
Inoltre è stato deciso di effettuare visite ispettive presso alcuni stabilimenti militari, fra i quali appunto quello di Taranto.
Ritengo che gli organi preposti della Marina Militare debbano al più presto fare chiarezza e garantire che i lavoratori non siano in alcun modo messi nelle condizioni di svolgere attività che li espongano a rischi per la salute; che, nel malaugurato caso di esposizione avvenuta nei giorni scorsi, si proceda immediatamente a sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria; che si interrompa qualsiasi attività a bordo fino alla bonifica completa di ambienti, strumentazioni ed apparati.
Ovviamente, mi aspetto che azienda e Marina Militare rispettino le normative nazionali e gli obblighi che da esse discendono, senza omissioni o interventi volti a minimizzare se non – addirittura – a nascondere i fatti.

Penso – conclude l’On. Donatella Duranti – che ognuno debba dare conto delle proprie responsabilità e che il sindacato abbia svolto appieno il ruolo che gli compete, in riferimento alla tutela della salute dei lavoratori ed in particolare a quelli dell’appalto, da sempre l’anello più debole delle lavorazioni all’interno degli stabilimenti militari.”

Pubblicità in concessione a Google