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«Oltre centotrenta dimissioni in poco meno di venti giorni. Come già denunciato il Primo Maggio dalla Filctem Cgil, e ora confermato dai dati, seppur parziali, centotrenta lavoratori hanno scelto di rinunciare al proprio lavoro in meno di un mese.» Lo riporta una nota della Filctem Cgil di Taranto, che denuncia l’elevato numero di dimissioni dal lavoro nel territorio jonico.

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«Assistiamo, quindi – prosegue la nota della segreteria ionica del sindacato, non più al fenomeno dimissioni in bianco, ma attraverso procedure telematiche, per far fronte alle esigenze di imprese per le quali il licenziamento collettivo è meno conveniente che convincere o costringere i lavoratori a dimettersi, magari con la promesse di una riassunzione. Le dimissioni impediscono, tra l’altro, l’accesso agli ammortizzatori sociali, come mobilità o cassa integrazione e, qualora fossero fasulle, rafforzano il legame tra il lavoratore e l’impresa, attraverso un subdolo gioco di promesse.

Proprio la natura tecnologica dello strumento con il quale i lavoratori sono obbligati a comunicare di voler cessare il rapporto di lavoro – evidenzia la nota della Filctem Cgil di Taranto, permette di avere un quadro più preciso sulla situazione del tessuto economico e produttivo della provincia di Taranto, in cui sono coinvolte non solo le aziende tessile e chimiche, ma tutto l’apparato produttivo, nei quali il lavoro è ormai divenuto quasi esclusivamente stagionale.

Da tempo – conclude la la nota della Filctem Cgil di Taranto – raccogliamo le testimonianze di quanto sta accadendo nel nostro territorio e oggi più che mai chiediamo alle autorità di vigilare

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