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Al giorno d’oggi, è difficile trovare il monoreddito nelle famiglie italiane e i figli della nuova generazione, nella maggior parte dei casi, hanno entrambi i genitori che lavorano. Ciò comporta una vita frenetica, a ritmi accelerati, dove tutto gira intorno ai vari impegni familiari: mamma e papà al lavoro e i figli a scuola.

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La scuola è la struttura in cui i nostri figli trascorrono gran parte della loro giornata, fino a diventare una seconda “casa” dato che lì, oltre a formarsi dal punto di vista socio-culturale, fanno merenda e consumano il pranzo. Di fondamentale importanza è prestare attenzione all’alimentazione dei nostri figli, che per il pranzo, è a cura dei cuochi della scuola ma, per quanto riguarda la merenda di metà mattinata, è pensiero dei genitori.

I genitori dovrebbero conoscere il menù settimanale servito nella mensa scolastica e inoltre dovrebbero chiedere all’insegnante, se il piccolo ha consumato tutto il pranzo previsto, in modo da poter effettuare a cena scelte valide dal punto di vista alimentare, cercando di evitare ripetizioni, che rendano monotona l’alimentazione e quindi a rischio di carenze o eccessi nutrizionali.

Molto spesso invece, erroneamente, per velocizzare la preparazione mattutina dei zainetti dei nostri pargoli, le merendine sono le brioche farcite, il pacco di wafer, barrette di cioccolato o patatine in sacchetto, tutti snack facili da prendere dalla dispensa, senza perderci nemmeno un minuto. Inoltre alcune mamme, convinte che il cibo della scuola non sia buono o per colmare una colazione scarsa o assente, ci aggiungono anche il filone di pane con insaccati o l’abbondante pezzo di pizza farcita.

Questi snack ipercalorici, appesantendo la digestione, fanno calare l’attenzione in classe, diminuendo l’apprendimento dei nostri piccoli e inoltre compromettono l’appetito del pranzo. Al contrario la merenda di metà mattina deve essere leggera e preceduta da una adeguata e completa colazione a casa. Bisogna quindi invogliare i nostri figli a fare una sana prima colazione e proporre come merenda solo un frutto o uno yogurt o un succo di frutta, soprattutto in chi ha già qualche chilo in più, oppure nei bimbi più attivi un panino piccolo con la marmellata o con il pomodoro o con una fettina di prosciutto sgrassato o mozzarella o un pezzo di ciambella o crostata fatta in casa o un quadratino di focaccia al pomodoro o al rosmarino e solo di tanto in tanto una merendina confezionata, prestando attenzione all’etichetta per escludere quelle che contengono troppi additivi alimentari (indicati con la lettera E seguita da tre cifre) e grassi di scarsa qualità (grassi e oli idrogenati, olio di palma e di cocco).

Tali merendine inoltre non dovrebbero fornire comunque più di 200 Kcal e contenere al massimo 9-10 grammi di grassi per porzione. Importante è variare nell’arco settimanale in modo da stimolare i bambini a consumare alimenti più sani.

Queste merende a differenza dei prodotti business che ci propinano dalle pubblicità, fanno parte di un alimentazione equilibrata che aiutano a concentrarsi meglio a scuola, a rendere di più negli sport, a non avere disturbi che, a volte, sono la causa di semplici abitudini alimentari errate e nulla più. Sembra complicato ma basti pensare che, ottimizzando i tempi e perdendo qualche minuto in più in cucina la mattina, vorrebbe dire educare i nostri figli ad un alimentazione corretta e ad uno stile di vita più sano e forma fisica ottimale.

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