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Il grave problema dell’inquinamento, la mancanza di un progetto a lungo termine per la gestione dei rifiuti e l’assenza di un’Amministrazione che sappia cogliere le evoluzioni della tecnologia al servizio dei cittadini, rendono questa città ancora meno vivibile e Taranto necessita di un progetto rifiuti che rispetti la salute e l’ambiente, con un cambio nelle abitudini quotidiane per risolvere l’annoso problema che affligge questa città.” – commentano gli Amici di Beppe Grillo di Taranto 

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“Dai mezzi di informazione – prosegue la nota degli attivisti grillino ionici- apprendiamo dello sfogo del primo cittadino che minaccia di recarsi alla Procura se l’inceneritore non viene consegnato perché, insiste il Sindaco Ippazio Stefàno, ogni giorno di ritardo costa alle casse del Comune ben 23 mila euro (circa 8,4 milioni di Euro l’anno di soldi pubblici), così come della frase riportata sui quotidiani “voglio precisare che l’inceneritore non funziona dal 1974. Finalmente si fa un po’ di chiarezza!
Infatti i politici che hanno concesso le autorizzazioni per questi eco-mostri ci avevano sempre propinato la “balla” che Taranto non aveva un “inceneritore” ma un “termovalorizzatore”, (termine volutamente fuorviante mentre la dicitura corretta, usata nella normativa nazionale ed europea, è inceneritore), e adesso il signor sindaco ci conferma che il giochetto di parole non regge più” – incalzano gli attivisti del Meet Up 192 Amici di Beppe Grillo di Taranto e continuando: “Ma se realmente non è in funzione da così tanto tempo come mai l’Amministrazione non è stata in grado di trovare un’alternativa valida e duratura?”

“Diamo qualche spiegazione sul funzionamento dell’inceneritore (perché noi sappiamo in realtà cos’è) : il tipo montato a Taranto è a griglie, con un grosso focolare, un sistema di preriscaldo a gasolio (un bel motore che inquina). Le due linee permettono la combustione di 75 tonnellate al giorno di rifiuti, al massimo regime 100 tonnellate. I rifiuti entrano in questo grande forno, il residuo della combustione che rimane nel forno , cioè le ceneri pesanti, è classificato “Rifiuto Speciale Non pericoloso” e viene quindi stoccato in appositi locali, sostanzialmente delle discariche speciali. Il fumo che invece viene liberato nell’aria, beh quello inquina un poco. Per abbattere i fumi si usa gettare della calce operazione che, insieme alle alte temperature di combustione produce ceneri leggere ed ultrafini, che sono invece Rifiuti speciali Pericolosi, altamente tossici e devono essere trattati in modo particolare, cioè molto costoso. Ad Agosto sarà consegnato il nuovo capannone per lo stoccaggio delle ceneri pesanti costato circa 1,7 MILIONI di Euro. Gli inceneritori servono per bruciare i rifiuti e creare energia elettrica dalla combustione, peccato sia molto inferiore rispetto a quella che occorre per far funzionare l’impianto e che si potrebbe risparmiare riciclando e riusando i materiali inceneriti.
Altro aspetto degli inceneritori sono gli incentivi, chiamati CIP6, che consentono a chi gestisce l’impianto di vendere al gestore per l’energia elettrica (GSE) la propria produzione elettrica al triplo del valore rispetto a chi produce energia dal metano, petrolio o carbone. Quegli incentivi li paghiamo in bolletta, TUTTI. Incentivano la produzione bruciando rifiuti che inquinano l’aria e ce la fanno anche pagare cara!

Le nostre obiezioni sono sia di natura sanitaria ed ambientale che economica. Una riconversione del trattamento dei rifiuti è obbligatoria” – propongono gli Amici di Beppe Grillo di Taranto. ”Se l’amministrazione cittadina non è in grado di gestire questa situazione chieda aiuto a chi ha competenza in merito o a sindaci del MoVimento 5 Stelle che hanno portato la raccolta differenziata e il conseguente riciclo a percentuali ben sopra quelle imposte dalla legge come p.s. Federico Pizzarotti a Parma, mettendo in pratica la Strategia Rifiuti Zero che non prevede solo la raccolta diferenziata, ma il riciclo, il riuso e il recupero, una nuova frontiera che viene dal passato visto che i nostri avi l’hanno sempre attuata. I rifiuti in natura non esistono, da tale principio dobbiamo ripartire per abbattere sensibilmente le emissioni in aria e i costi di gestione degli stessi. Le discariche devono diventare un lontano brutto ricordo, gli inceneritori anche. I cittadini non sanno e non sono edotti dall’Amministrazione locale alla differenziazione dei rifiuti, manca la cultura della riduzione a monte della produzione dei rifiuti, del riciclo e del riuso, mancano le strutture, manca con tutta evidenza la volontà politica e specialmente il primo cittadino crede che non siamo degni
di vivere in una città fatta per l’uomo e che guarda al futuro.

Le esperienze e le idee di altre realtà italiane, ma anche straniere, devono indicarci la via maestra” concludono gli attivisti del M5S Amici di Beppe Grillo Taranto – “e noi ci proponiamo come traghettatori della città verso un futuro a misura di famiglia e non a misura di interessi economici o speculazioni”.

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