
Oggi, in tutta Grottaglie e nel resto d’Italia, le campanelle delle scuole suonano per l’ultima volta dell’anno. Ma per molti bambini — ormai ragazzini — questo è un suono ancora più profondo: è l’ultimo giorno della scuola primaria. Una fase si chiude, una nuova si apre. Come raccontato spesso su GIR, ogni fine porta con sé una nuova partenza.
Quella prima campanella del 2020
Li ricordiamo bene quei visi piccoli coperti da mascherine troppo grandi. Gli occhi erano tutto ciò che si poteva leggere, tra il timore di un virus sconosciuto e l’emozione di cominciare la scuola dei “grandi”. Nel 2020, la pandemia di Covid-19 ha stravolto il mondo. Ma ha anche segnato l’inizio del percorso scolastico per centinaia di bambini grottagliesi. Sono entrati in classe con il gel tra le dita e il distanziamento tra i banchi. Eppure, nonostante tutto, hanno iniziato ad apprendere, a stringere amicizie, a riconoscersi come gruppo.
Secondo un’analisi pubblicata dal portale scientifico Focus, questi bambini hanno vissuto un’esperienza unica, che ha influenzato profondamente il loro sviluppo sociale ed emotivo. Non hanno mai conosciuto una scuola “normale” all’inizio. Eppure hanno imparato ad adattarsi, con un coraggio silenzioso e straordinario.
Una generazione speciale
Chi oggi saluta la scuola primaria iniziò quel cammino in un momento che nessuno di noi avrebbe immaginato. Sono bambini nati poco prima del 2015, cresciuti tra lockdown, dad, misure sanitarie. Eppure, hanno saputo costruire relazioni vere, hanno imparato a leggere e scrivere sotto la guida di insegnanti che non si sono mai arresi.
Questi ragazzi e ragazze portano dentro di sé una maturità diversa. Hanno imparato presto il valore della salute, dell’attenzione all’altro, del rispetto delle regole. E lo hanno fatto senza mai perdere il sorriso. Questa generazione — quella che ha iniziato la prima nel 2020 — è davvero speciale.
Le scuole primarie di Grottaglie
Grottaglie è una città viva, anche e soprattutto grazie alle sue scuole. Oggi è doveroso fare un saluto collettivo a tutte le scuole primarie del territorio. Dal centro alle periferie, ogni scuola ha accompagnato questi bambini in un viaggio straordinario.
Ogni istituto ha scritto una storia diversa ma unita da un filo comune: l’impegno educativo e la resilienza. Oggi, mentre le aule si svuotano, si riempiono i cuori dei genitori, degli insegnanti, dei collaboratori scolastici.
Tra le tante, la De Amicis
Tutte le scuole di Grottaglie hanno saputo formare in modo eccellente i nostri ragazzi: tra queste anche la Scuola Primaria De Amicis. La dirigente scolastica, Anna Como, nel discorso di fine anno, ha espresso parole di forte impatto:
“Vederli adesso ci porta indietro con la memoria quando abbiamo cominciato questo percorso, un momento sicuramente molto complesso e difficile.
Questi sono stati i bambini che hanno cominciato la prima elementare con le mascherine e il distanziamento, per cui ricordiamo bene quei momenti difficili in cui ritornavamo gradualmente alla normalità, una normalità che però è stata riconquistata con fatica e anche con un tempo più lungo di quello che pensavamo ci dovesse servire.
E allora vederli oggi così spensierati, anche allegri e soprattutto vedendoci tutti quanti oggi vicini, ci rendiamo conto che sono stati cinque anni importanti, importanti per loro perché hanno superato quel momento difficile, anche di paura ricordo davvero molto bene quelle prime giornate di scuola.
Hanno superato quel momento e adesso sono pronti per proseguire il loro percorso di studi.
Noi siamo orgogliosi di questi bambini e vi ringraziamo per tutto l’entusiasmo che hanno saputo dare in questi anni, per il loro impegno, per le cadute che hanno avuto perché dopo le cadute hanno imparato a rialzarsi.
Il nostro compito di adulti, come mi piace sempre ricordare, è quello di insegnare ai bambini come rialzarsi dalle cadute, perché per diventare grandi dobbiamo imparare ad essere resilienti nella vita.
Ringrazio voi per il supporto di questi anni perché abbiamo condiviso un percorso educativo e formativo.
Anche quando ci sono state delle difficoltà, perché è indubbio che ci siano state,
ci siamo seduti intorno ad un tavolo e abbiamo cercato di trovare un punto comune per il bene di questi bambini.”
Le maestre, i collaboratori, tutti hanno raccontato storie di piccoli gesti quotidiani che nel tempo hanno formato personalità forti, sensibili, empatiche. Bambini che ora si affacciano al mondo delle scuole medie con un bagaglio umano che va ben oltre la grammatica e l’aritmetica. Per l’occasione la Scuola oggi ha voluto salutare le quinte con una cerimonia in cui il tricolore e l’inno d’Italia sono stati protagonisti.
Oltre i libri: crescere nella mente, nell’anima e nel cuore
L’educazione non è solo contenuto, è relazione. In questi cinque anni, questi bambini hanno costruito reti emotive, affetti, valori. Hanno pianto per un compagno malato, hanno imparato a non escludere chi era diverso, hanno scoperto la forza del “noi”.
E oggi, quando escono dai cancelli per l’ultima volta da alunni della primaria, portano con sé molto più di un diploma: portano un pezzo della città di Grottaglie, dei suoi insegnanti, della sua gente.
Ai genitori che oggi trattengono una lacrima e ai bambini che guardano avanti con il cuore che batte forte, va il nostro augurio: che questa fine sia solo l’inizio di una nuova, meravigliosa avventura. Continuate a crescere così, con la stessa forza silenziosa con cui avete iniziato cinque anni fa. Grottaglie vi guarda e sorride.