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È stato discusso e approvato all’unanimità mercoledì 7 novembre nella sala consiliare del Comune di Grottaglie il protocollo operativo per la realizzazione di progetti di Messa alla Prova per Minori responsabili di illeciti penali.

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Alla presenza del dott. Umberto Prenna e del dott. Michele De Benedetto, rispettivamente direttore e assistente sociale dell’Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni di Taranto e dei rappresentanti delle associazioni ed enti parrocchiali aderenti, la terza commissione consiliare si è confrontata sulla necessità di predisporre questi percorsi di riabilitazione sociale ed educativa per minori riconosciuti colpevoli di reati, tenuto conto che si tratta di un’opportunità di recupero e riscatto per il giovane e una modalità di intervento che ripara il reato commesso prevenendo al tempo stesso che il reato venga reiterato o che addirittura ne venga compiuto uno più compromettente.

«Il protocollo – spiega Marianna Annicchiarico, Assessore alle politiche sociali del Comune di Grottaglie – regola concretamente le fasi di intervento per ognuno degli enti coinvolti, a partire dal progetto, elaborato dall’USSM e condiviso con i Servizi sociali comunali così come il monitoraggio in itinere. Agli operatori delle associazioni il compito di accogliere e condividere con il minore le attività che le vedono protagoniste. “Questo accordo siglato con il protocollo operativo è unico nel panorama delle collaborazioni tra istituzioni perché apre una porta nuova nell’ambito del rapporto tra enti pubblici ed enti del terzo settore e organizzazioni del volontariato. Le collaborazioni sono più specifiche e, nello stesso tempo, globali nel trattamento delle vicende a tutela dei minori e delle loro famiglie – ha dichiarato il dott. Prenna, concludendo – “si delineano termini più puntuali e attenti alle fragilità legate all’adolescenza e un modello per gli altri enti locali e altre istituzioni, un apripista per la provincia di Taranto”.

Come assessore alle politiche sociali sono soddisfatta del percorso svolto. Questi progetti di messa alla prova si caratterizzano per due aspetti particolari: l’aderenza del progetto all’adolescente, alle sue peculiarità ed esigenze e la presa in carico globale, cioè in grado di affrontare i fattori di discriminazione multipla che riguardano il minore (la minore età, la condizione giuridica di autore di reato, l’esposizione al rischio di disagio psicologico e sociale); inoltre essi non possono prescindere dalla sfera familiare e ambientale tanto è vero che si realizzano attraverso le attività sempre più professionalizzate degli Enti del Terzo Settore e delle Organizzazioni di Volontariato, nonché degli enti parrocchiali.

Una grande rete – conclude l’Assessore Annicchiarico -che, siamo certi, si allargherà sempre di più e che risponde a quel bisogno di creare una comunità maggiormente responsabile e attenta ai cittadini più fragili.”
Per le altre associazioni del territorio che volessero aderire al protocollo, subito dopo il consiglio comunale di approvazione, sarà disponibile un modulo presso l’ufficio dei Servizi sociali del comune

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