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Il 13 agosto a Grottaglie, presso un’Antica Fabbrica delle Ceramiche, la compagnia Formediterre, ha portato in scena “Happy Steamdead Mr. King”, originalissima commedia teatrale del regista ed attore Antonio Minelli.

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Formediterre predilige per le proprie rappresentazioni particolari spazi scenici, naturali o architettonici, che coniughino le peculiarità del territorio con una visione teatrale decisamente anticonvenzionale. Quasi inevitabile è stata quindi la collaborazione con l’organizzatrice della serata, Rossella Fanigliulo, che da tempo tenacemente promuove e realizza iniziative finalizzate alla riscoperta e valorizzazione di “antichi” luoghi del Centro storico di Grottaglie e del suo Quartiere delle Ceramiche. Una visione ed una passione condivisa dal maestro ceramista Cosimo Vestita, il quale ha messo a disposizione appunto l’”Antica Fabbrica delle Ceramiche” (annessa alla storica Bottega di Cosimo Vestita) una sorta di suggestiva “cattedrale” di ben 600 mq realizzata nella metà dell’800 all’interno di un complesso di grotte e cave già esistenti, aperta al pubblico per la prima volta dopo anni di abbandono.

Nel monotono, poco innovativo panorama teatrale locale, è sorprendente imbattersi ogni tanto e quasi per caso, in una piccola perla”. Lo scrive in una sua recensione Massimo Cerbera, che prosegue: “Ecco appunto “Happy Steamdead Mr. King”, che rappresenta, a mio avviso nel suo complesso tema/rappresentazione l’esempio più tangibile di un lavoro ottimamente riuscito. Il progetto, dagli spiccati connotati “indie”, si propone senza dubbio, grazie al suo “antistereotipo” ed ai connotati d’avanguardia d’oltreoceano, l’ambiziosa finalità di stimolare quella ormai perduta capacità di riflessione, nonché coscienza critica individuale, e di selezionare a se un pubblico evoluto; questo per i tanti, può rappresentarne un preciso limite, di comprensione generale in primis, con la conseguenza ovvia di non coglierne, purtroppo, il profondo significato del subtesto.
Utilizzando saggiamente come macro contenitore la pseudo-commedia, e mescolando metafora, teoria dell’informazione e rudimenti di moderna quantistica si mettono in scena contenuti intelligenti finalmente, dal sapore vagamente cyber-punk, che sospende la concezione dell’uomo stesso tra tempo e spazio in un mix di testo e musica che ben si addice ad un teatro di livello .
L’opera è divertente, bizzarra, con lo scopo di coinvolgere, se pur in pochi momenti anche il numerato pubblico presente.
Il tutto sembra ben congegnato, coerente, tra stile e contenuti, la professionalità è palesemente palpabile, nella cura e precisione dei costumi, nella ricercata e puntuale scenografia, che si avvale non da meno di semplici ma funzionali effetti audio-visivi.
Sapientemente diretti, infine i quattro protagonisti, si destreggiano con disinvoltura sulla scena, i personaggi appaiono perfettamente delineati, e ancora una volta coerentemente disegnati.

“Happy Steamdead Mr. King” – conclude Massimo Cerbera, appare, finalmente, come originale e controcorrente, a cominciare dal suo essere nomade alla ricerca costante di locations, anch’esse stravaganti anfratti “postatomici”, che aggiungono il valore della conoscenza e della valorizzazione del territorio; per concludersi con l’offerta al pubblico di una diversa via di espressione teatrale, sicura alternativa al ristagnante, nonché scadente e ridondante teatro di genere “commedia”, squisitamente italico, che ormai assieme alla maggior parte della produzione filmica, sembra voler ben rappresentare i limitati gusti dei suoi molteplici fruitori.

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