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E’ un esempio di quello che Grottaglie è stata, è e sarà, o potrebbe essere. Un esempio tra tanti dei beni più unici che rari che hanno costellato il nostro passato più o meno prossimo, dell’incuria e della disattenzione che li hanno condannati nel presente, del nuovo destino che potrebbe farli splendere ancora in futuro.

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Parliamo dell’ex convento dei cappuccini, da altri conosciuto come l’ex ospizio di mendicità, ubicato nei pressi della gravina del Fullonese. Ad un passato dedicato al servizio della fede e della carità hanno fatto seguito lunghi anni in cui è stato depredato tutto il depredabile e distrutto e vandalizzato quello che non si poteva rubare; ora si pensa ad un nuovo futuro per questa struttura, che risorge dalle sue ceneri come una Araba Fenice; un futuro che lo vedrà ospitare un centro congressi, una struttura ricettiva ed un museo della civiltà rupestre, una destinazione quasi dovuta alla sua storia ed alla sua posizione geografica, su una delle gravine più belle e ricche del territorio. Ogni opera pubblica che viene realizzata a favore del territorio va accolta con favore, ogni impresa di recupero di un bene storico ed architettonico va salutata con interesse, ma noi di GIR abbiamo un motivo in più per dare questa notizia, poiché a questa struttura negli anni scorsi abbiamo sempre riservato attenzione e considerazione, anche quando – occorre dirlo – altri quasi ne ignoravano l’esistenza e ben poco facevano per arrestarne il degrado. Ne abbiamo raccontato il passato – proponendo immagini e memorie dei nostri lettori, ne abbiamo testimoniato le scoperte archeologiche, ne abbiamo denunciato lo stato di abbandono sollecitando più volte e direttamente le Istituzioni deputate alla sua tutela e lo abbiamo segnalato come “Luogo del cuore” in una iniziativa del Fondo Ambiente Italiano, sollecitando tutti i cittadini grottagliesi ad unirsi nell’indicarlo come un bene che si considera meritevole di essere conservato per le generazioni future.

Oggi tutto questo si avvia a diventare realtà, e noi non possiamo che essere felici, esprimendo senza falsa modestia la convinta soddisfazione di aver contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo.

Ecco in anteprima le immagini dei nuovi spazi ridisegnati e recuperati. Suggestivo il paragone con la realtà dei luoghi prima dei lavori:

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