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«La Fiom Cgil, nella giornata di ieri, ha sottoscritto il verbale di rinnovo e modifica del contratto di solidarietà al fine di assicurare la copertura ai lavoratori dipendenti dello stabilimento di Taranto che verranno sospesi nel corso del 2015 dall’attività lavorativa, con sacrificio del proprio reddito.» E’ quanto riporta in un comunicato la segreteria provinciale dell’organizzazione sindacale.

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«La Fiom – prosegue il comunicato – ritiene che la consultazione svoltasi richiede in tempi ravvicinati un supplemento di discussione al fine di rimodulare gli assetti di marcia degli impianti a fattori sui quali non si è potuto svolgere l’approfondimento necessario, quali un esame di dettaglio del portafoglio ordini a tutt’oggi non sottoposto alla conoscenza delle organizzazioni sindacali. E’ inoltre urgente disporre la conoscenza esatta della cronologia del lavori AIA di cui si disporrà solo a valle della conversione definitiva del decreto per Taranto e per l’ILVA. La sospensione dei lavoratori e la loro collocazione in contratto di solidarietà ricade in un contesto radicalmente mutato rispetto a quello dei due anni precedenti. Le previsioni del decreto all’esame del Parlamento scommettono sulla nascita della newco che allude alla nuova ILVA e vero giro di boa, ma di cui al momento non vi è certezza nei tempi di costituzione e sugli assetti societari, nonché sulla sua dotazione finanziaria.

Altresì – afferma ancora la Segreteria FIOM CGIL Taranto – è ancora da definire la dotazione finanziaria a sostegno dello stabilimento in questa fase, fondamentale per la marcia pur ridotta degli impianti, oltre che a garantire l’ordinaria manutenzione e la messa sicurezza degli impianti medesimi. I predetti fattori avranno diretto riflesso sulle sospensioni dei lavoratori dall’attività lavorativa.

Per queste ragioni – conclude il comunicato della FIOM CGIL Taranto, nel sottoscrivere il verbale, consideriamo non più rinviabile l’attivazione del confronto con i Commissari Straordinari preposti all’Ilva in AS, nonché del tavolo interministeriale con il coinvolgimento del Mise, del Ministero per l’Ambiente, del Ministero per il Lavoro.»

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