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Ciro Alabrese non si fa da parte. Anzi. Rilancia.

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Era una notizia che in molti aspettavano. Soprattutto chi ha deciso di credere in nuovo progetto che parte dall’attuale primo cittadino. La scelta del PD di puntare su un nuovo candidato escludendo a priori la ricandidatura del Sindaco uscente non ha ricevuto i consensi di buona parte dei Cattolici per il Sociale e La Puglia Più e da una frangia interna formata dagli ex Margherita.

Ciro Alabrese esprime il suo pensiero in un documento politico. A sua firma. Una lettera aperta alla mia città (cosi la definisce), ai partiti e alla buona politica.

“L’attuale esperienza amministrativa, iniziata nel 2011, ha dovuto sin da subito fare i conti con  le nuove disposizioni governative che hanno fortemente ridotto la capacità di spesa(scellerate regole del patto di stabilità) e la possibilità di nuove assunzioni in sostituzione del personale collocato in pensione. Nonostante ciò, è sotto gli occhi di tutti che siamo riusciti a tenere i conti in ordine e ad assicurare servizi essenziali per una comunità civile, a cominciare dal buon funzionamento delle scuole e dei servizi agli anziani, solo per fare qualche esempio. Il tutto in un contesto che ha visto i Comuni persino costretti ad assumere il ruolo di esattori delle tasse e bancomat dello Stato, subendo in maniera impropria ed ingiusta le rimostranze dei cittadini, che hanno visto nel Sindaco il primo e più diretto rappresentante istituzionale. Come ha riconosciuto lo stesso PD che ha espresso «apprezzamento per il lavoro svolto dal Sindaco, e per lo spirito di sacrificio».” Inizia il suo documento con una panoramica sulla situazione generale che ha trovato all’indomani del suo insediamento, quando in piena crisi economica nazionale, ha dovuto gestire la cosa pubblica grottagliese. Una premessa in cui esplicita che nonostante le difficoltà che hanno attanagliato l’ente è riuscito a lasciare, dichiara, i conti e le casse comunali apposto. Garantendo tutti i servizi. A differenza di altre città.

“Ritengo – continua Alabrese nel documento – che la mia esperienza amministrativa sia da annoverare tra quelle di quei Sindaci che  si onorano di svolto il proprio mandato con onestà, con trasparenza e nel rispetto della legalità, che rappresentano ed hanno sempre rappresentato i cardini fondamentali della mia vita privata, professionale e pubblica.“ Un passaggio che il Sindaco ci tiene a precisare e che ha ribadito in diverse occasioni pubbliche, tra cui la presentazione della nuova Giunta dopo il rimpasto.

“Ho percorso tutti i giorni, spesso anche a piedi, le strade della mia Città, per favorire, da un lato,  un diretto rapporto con i cittadini,  dall’altro, perchè ritengo che solo chi vive e condivide nel quotidiano le esperienze della sua comunità, dalle più belle e facili alle più dolorose e difficili, bene, solo questo possa rappresentare l’unico modo di esercitare appieno il ruolo di Sindaco.” Aggiunge. Probabile il riferimento ad altri Sindaci che invece si sono rintananti nelle stanze di palazzo di città incontrando poco la gente.

“Allo stesso tempo ritengo che il lavoro sino ad oggi svolto, con il supporto ed contributo di tanti, possa considerarsi un patrimonio amministrativo che non deve essere assolutamente disperso nei rivoli di miraggi e soluzioni avventuristiche e sconosciuteSono certo che anche questa volta Grottaglie sarà capace di scegliere i propri amministratori sulla base delle loro qualità, competenze e del proprio vissuto, senza lasciarsi ingannare da critiche sterili e strumentali di chi ama descrivere con esasperato malanimo ed eccesso di disprezzo la propria Città, nel deprecabile intento di usurpare consensi” Aggiunge Alabrese, scontrandosi quindi con la realtà dei fatti che avrebbe deciso di escluderlo dal tavolo delle ricandidature ad appannaggio di nuovi progetti. Chiaro il riferimento alla voce, non smentita, che vedrebbe il PD voler candidare Pierluigi Di Palma, già direttore generale dell’ENAC a Roma, esperto di aerospazio (secondo quanto riportato sulla stampa). Un attacco duro quello di Alabrese.

“Alla luce di tali considerazioni ritengo che la esperienza amministrativa e politica di cui ne sono il rappresentante costituisce una solida base da cui ripartire, nella consapevolezza che, insieme al mio partito ed a tutti gli altri protagonisti di questa stagione politica, io possa promuovere una nuova fase capace di  aggregare tutti coloro che, a vario titolo e con forme diverse, contribuiscono  in maniera efficace e concreta alla crescita della nostra comunità, esaltando i valori della solidarietà, dell’etica e del bene comune. Idea questa condivisa da una parte della maggioranza in carica e da una parte del PD.”  Ciro Alabrese rilancia quindi la sua candidatura a Sindaco. Un nuovo progetto che lo vede riproporsi in un’ottica nuova, con una base, e con l’appoggio di buona parte dei Cattolici per il Sociale e La Puglia Più e da una frangia interna del PD formata dagli ex Margherita.

“Mi sgomenta non poco l’idea, per quanto è dato conoscere da organi di informazione, non smentite da nessuno, che si possa ancora credere nei “Salvatori della Patria”, e ancora peggio in persone catapultate da lontano, quasi per magia, e messe li a provare di far vivere un illusione di cui non abbiamo affatto bisogno. Preoccupazione anche questa condivisa da una parte della maggioranza in carica e da una parte del PD. Non alimenterò mai divisioni e schieramenti, ma allo stesso tempo sarò fermo nel difendere quello che, insieme ad altri, può rappresentare la giusta scelta per la nostra Città. Ho le carte in regola per farlo. Grottaglie è capace di ripartire da Grottaglie. “

Si conclude cosi il documento politico di Ciro Alabrese. Una lettera aperta in cui effettua una disamina generale del suo mandato, riconosce le difficoltà sostenute a seguito di situazioni oggettive, sottolinea i meriti riconosciuti da chi però ha deciso di sostituirlo interrogandosi implicitamente sul perché di tale decisione, ma apre – afferma – ad una sua nuova discesa in campo fatta di fatti e “di solidità che ha costruito negli anni, di onestà e dell’appoggio di una parte della maggioranza in carica e di una parte del PD”. Addensando nubi sulla voce relativa a Di Palma ma restando però fermo nel difendere l’unione e non la divisione. Uno scenario in cui, a suo avviso, lo rivede possedere i requisiti necessari.

Un documento politico che segna l’inizio di una profonda discussione che animerà il panorama politico grottagliese. In molti si aspettavano una risposta del primo cittadino alla scelta fatta dal PD. Ma chi sperava una sua resa dovrà ricredersi. Ciro Alabrese ha deciso che non si farà da parte.

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