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Ci sono libri utili, altri necessari, altri ancora indispensabili. Senza tema di smentita, possiamo affermare che “Insigne e Antichissima”, l’ultima fatica letteraria del prof. Rosario Quaranta che raccoglie e aggiorna una ricca messe di studi sulla chiesa madre collegiata “Maria SS. Annunziata” di Grottaglie, appartenga a questa terza categoria.

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Il volume ha visto la luce nel settembre del 2017, nell’occasione del venticinquesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Don Eligio Grimaldi, parroco della chiesa madre e artefice ed animatore delle tante espressioni della vita non solo religiosa, ma anche sociale e culturale che nella Collegiata hanno trovato un fertile luogo dove crescere e prosperare.

Come nota il professor Vittorio De Marco nella sua prefazione, il libro riflette sui molteplici aspetti della storia del più importante monumento religioso grottagliese, che ha vegliato sulla vita cittadina dal tardo medioevo ai giorni nostri, protagonista tanto di momenti esaltanti che di periodi bui.

Con la cura precisa dello storico e la dedizione dell’appassionato cultore della storia locale, il professor Rosario Quaranta, nelle quasi quattrocento pagine del volume, fornisce al lettore notizie e racconti corredati da documenti e testimonianze non di rado inediti o sconosciuti ai più, frutto di certosine ricerche e puntigliosi riscontri, che lungi dal rendere arido e asettico il contenuto del libro, lo rendono – se possibile – ancor più ricco e interessante. La prima parte, che occupa più della metà del volume, è ovviamente dedicata alla Chiesa madre, alle sue origini, alle sue vicissitudini nei secoli – in particolare nel Cinquecento e nel Seicento – sino ai restauri ed agli interventi, non sempre felici, nel periodo postunitario. Altrettanta cura è dedicata alla descrizione del come appare oggi la Collegiata a chi voglia varcare il suo portone custodito da pachidermi e leoni, alla sua facciata, al suo interno, alle sue cappelle, al coro ligneo, alla sagrestia ed al campanile. Utilissime allo storico ed intriganti per l’appassionato risultano gli approfondimenti e le testimonianze riportate nel libro, che raccontano dell’antica presenza ebraica a Grottaglie, della lite pluriennali tra Capitolo e Università al tempo di Bona Sforza Regina di Polonia, alle vicende umanissime di tasse, esenzioni e prepotenze feudali, alla stagione culturale del Barocco, alla tragica vita di Don Ciro Annicchiarico, conosciuto dai più come Papa Ggiro, dal modo in cui Chiesa e società civile affrontarono il Risorgimento nazionale.

La seconda parte del volume è dedicata ai Santi patroni di Grottaglie: la Vergine Santissima della Mutata, San Francesco de Geronimo e San Ciro di Alessandria. Anche a loro sono dedicati approfondimenti e testimonianze, da quelli più curiosi come l’introduzione del nome Ciro a Grottaglie a quelli più legati alla vita religiosa, con la pubblicazione di suppliche, panegirici, invocazioni e preghiere.

Terza parte, altrettanto interessante e ricca di informazioni, è quella dedicata ai tesori della chiesa madre, da quelli visibili a chiunque entri nella sua ampia navata come l’organo rinascimentale o la grande tela dell’Annunciazione, passando per la croce argentea risalente ai primi anni del secolo XVI° dispersa negli anni ’60 del secolo scorso e recentemente ritrovata o l’archivio capitolare, che costituisce la principale fonte di informazione per la storia religiosa e civile della Grottaglie dei secoli scorsi, senza dimenticare il cappellone di San Ciro ricco di suggestioni e opere d’arte e l’invito, urgente come una supplica e imperioso come un comando, che auspica la creazione di un museo della collegiata che possa conservare e restaurare le tante opere d’arte, specialmente pittoriche, custodite principalmente nella sagrestia.A completare l’opera, l’elenco degli arcipreti della chiesa collegiata, con una serie di note biografiche per la maggior parte di loro, la bibliografia e l’indice dei nomi e delle cose notevoli citate nell’opera.

Semmai ci fosse bisogno di aggiungere un ulteriore motivo di interesse ad un’opera così singolare, vale la pena di aggiungere che gli studi presentati dal professor Rosario Quaranta non si limitano alla particolare realtà territoriale di Grottaglie ma – come nota Vittorio De Marco – si muovono nell’ambito dell’ampi cornice degli studi di storia del Mezzogiorno, affrontando complessi nodi storiografici ed analizzando vicende sociali, culturali ed ecclesiastiche. Non appaia allora eccessivo paragonare il lavoro del professor Quaranta a quello dell’arciprete Francesco Antonio Caraglio che a metà Seicento compose un’opera fondamentale sullo stato dell’insigne collegiata di Grottaglie per far conoscere a tutti, soprattutto ai giovani, il passato ed il presente della chiesa madre, lasciando una traccia ancora oggi capace di affascinare e stupire per la ricchezza dei contenuti.

Chi voglia procurarsi il volume del professor Rosario Quaranta può rivolgersi direttamente a Don Eligio Grimaldi presso la chiesa madre di Grottaglie, dove sono disponibili le copie del volume presentato sabato 30 settembre scorso.

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