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«La messa in sicurezza e l’infrastrutturazione essenziale, la governance sul processo che da qui ai prossimi anni riguarderà il futuro della città vecchia e la strumentazione finanziaria. Sono questi i cardini del documento che quest’oggi le 17 sigle aderenti al tavolo Taranto Opera Prima hanno inviato all’attenzione del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, all’assessore ai lavori pubblici Aurelio Di Paola ed all’assessore all’urbanistica Segio Scarcia, dopo che nei giorni era stato dato l’annuncio della chiusura dell’iter di valutazione delle proposte sulla riqualificazione urbana dell’isola a valle del concorso di idee tenuto da Invitalia.» E’ quanto riportato in una nota congiunta a firma di ANCE Taranto, Assonautica Taranto, Casartigiani Taranto, C.L.A.A.I. Puglia delegazione Taranto e Brindisi, CNA Taranto, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Taranto, Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Taranto, Confagricoltura Taranto, Confartigianato Imprese Taranto, Confcommercio Taranto, Confcooperative Taranto, Confesercenti Taranto, Confindustria Taranto, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Taranto, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Taranto, UNSIC Taranto, UPALAP Taranto.

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«Si tratta della base essenziale di valutazione e progettazione per qualsiasi proposta – spiegano i referenti di Taranto Opera Prima – e l’unica traccia su cui intendiamo impegnarci in assenza di un vero lavoro di confronto attorno a questi temi che meritavano una maggiore condivisione e partecipazione del tessuto economico e professionale tarantino. Taranto Opera Prima parte dunque dall’analisi dell’attuale situazione e prova a dettare criteri generali per la valutazione della proposta che approderà al CIPE. L’intento è quello di rispondere all’appello lanciato dal Comune ma anche quello, come nella mission di TOP, di offrire su questa opportunità e i suoi elementi strategici e operativi, un punto di vista autonomo e radicalizzato sul territorio.

Siamo quelli che vivono la città e le sue problematiche da vicino per questo sin da ora ci candidiamo ad avere ruolo nella governance di questo processo, riportando finalmente a Taranto la regia dello sviluppo che ci appartiene – scrivono associazioni e ordini professionali. I punti salienti del documento puntano sulla redazione di un progetto complessivo strategico di rilancio della città, partendo da una strategia di lungo periodo che fissi con decisione, le cose da fare, attribuisca ruoli e responsabilità, identifichi i soggetti e gli strumenti. TOP chiede inoltre di conoscere con precisione la fattibilità e i modelli finanziari (pubblici, privati, misti) e le possibilità offerte dal Piano, in considerazione di risorse non inesauribili, per innescare altri processi di finanziamento. Dunque non solo opere pubbliche ma anche una rete di attori ed una comunità attiva capace di amplificare gli effetti di questo processo.

In ultimo il documento di Taranto Opera Prima torna sulla fotografia attuale dei luoghi e specifica che nessuna strategia di rigenerazione può prescindere dalla preliminare rimozione delle situazioni di emergenza e degrado. Fin qui la proposta, ma per le 17 sigle associative e professionali, anche in vista della costituzione di un governo territoriale sui processi di riqualificazione della città vecchia e dell’intero territorio comunale, auspicano che il metodo del confronto e della collaborazione – quello dalle stesse fatto proprio con la volontà di aggregare il proprio impegno e di parlare con un sola voce superando nell’interesse comune la diversità dei rispettivi sistemi di rappresentanza – possa divenire patrimonio comune di tutti ed elemento imprescindibile dell’azione pubblica dell’Amministrazione.

Il passaggio amministrativo in Comune, chiamato a fare sintesi delle proposte vincitrici ed esprimere il suo assenso al piano di interventi da candidare al CIPE per il finanziamento – si legge nella nota trasmessa da TOP all’amministrazione Melucci –poteva meglio essere svolto, andando al di là di un mero adempimento politico amministrativo ed aprendosi con maggiore chiarezza e ricchezza di contenuti alla città.

La compressione degli spazi di partecipazione si è poi accompagnata all’impossibilità di analisi ed approfondimento, essendo venuta a mancare una più compiuta e dettagliata informativa sulle proposte vincitrici – scrivono ancora le sigle di TOP – La documentazione osservabile, on line sulle pagine dedicate di Open Taranto e dal vivo per alcuni giorni al Castello Aragonese (solo alcune tavole ed un abstract per ciascuna proposta), non poteva di certo bastare per una piena comprensione di visioni, strategie, modelli di gestione ed interventi delle diverse proposte.

Con il piano, ad ogni modo – conclude la nota di ANCE Taranto, Assonautica, Casartigiani, C.L.A.A.I., CNA, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati, Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ordine degli Ingegneri, UNSIC e UPALAP, si aprono scenari decisivi nel quali sarà fondamentale costruire, tutti insieme, una rete locale di attori ed una comunità attiva in grado di dare le giuste gambe per affrontare, nel segno della partecipazione e della concertazione delle azioni, un cammino lungo e complesso, ma decisivo per il futuro di Taranto.»

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