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«L’operazione Piovra, condotta dai Carabinieri e dalla Guardia Costiera di Taranto, oltre ad avere portato alla luce un vero e proprio racket, del quale sarebbero stati vittime alcuni mitilicoltori, evidenzia la possibilità, tutt’altro che remota, che le cozze vendute sui banchi abusivi lungo le strade cittadine potessero e possano provenire da zone interdette all’allevamento, perché inquinate.» Lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo del Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

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«Due tasselli strettamente connessi – prosegue la parlamentare iobnica, quello della produzione senza controlli e sicurezza e quello del commercio abusivo, che mettono a serio rischio la nostra salute e che sono l’emblema di come l’illecito sia presente nella quotidianità della nostra Taranto. Al di là della lodevole operazione portata a termine dalle forze dell’ordine è evidente come i controlli delle autorità preposte non siano sufficienti a fermare un meccanismo di produzione e compravendita spregiudicato e quotidiano. La mancanza di lavoro, le bonifiche annunciate e mai messe in atto, la mancanza di controlli, sono condizioni che favoriscono l’illegalità e l’attività del malaffare. Una situazione a dir poco preoccupante, che ho già avuto modo di esporre nelle scorse settimane al Prefetto e al Questore.

Taranto potrà voltare pagina – conclude l’On. Labriola – quando l’illegalità sarà combattuta e debellata con gli strumenti repressivi adeguati, con politiche di sostegno all’economia locale, alla pesca, all’artigianato, all’agricoltura in testa, con una forte attenzione al sociale e all’inclusione delle fasce più deboli».

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