Sulle alture di Villa Castelli, ai piedi del Monte Fellone, si trova la Centrale Idroelettrica Battaglia.
Un gioiello di ingegneria idraulica che sfrutta il dislivello di circa 120 metri esistente tra la camera di carico di Montefellone e la camera smorzatrice di Contrada Battaglia. Nacque inizialmente per continuare la conduttura dalla sorgente di Caposele verso la parte bassa della Puglia, ovvero del Salento.
Questa centrale fa parte dell’Acquedotto Pugliese, è posta al terminale del Canale Principale e all’inizio del Grande Sifone Leccese ed è stata aperta nel 1939, disponendo di due turbine Francis da 975 kW ciascuna. Ha funzionato fino al 1971 quando l’entrata in esercizio dell’Acquedotto del Pertusillo ridusse le portate idriche, ma nel 2009 è rientrata in servizio venendo alimentata da una turbina Pelton a 3 getti con potenza di 450 kW.
Per produrre energia elettrica viene sfruttata l’energia cinetica naturale provocata dal salto dell’acqua, tramite l’installazione a valle di una turbina. La centrale idroelettrica di Villa Castelli è all’avanguardia sotto l’aspetto tecnico e gestionale. Completamente automatizzata, è altresì dotata di un sistema di telecontrollo e di telecomando a distanza.
Questa centrale, che già esisteva nel 1929, ha prodotto energia elettrica fino al 1971. Dal 16 marzo 2009, a distanza di quasi 40 anni, grazie all’impiego di nuove tecnologie ed all’impegno dell’Acquedotto Pugliese, è nuovamente in esercizio, nell’ambito di un Piano dell’A.Q.P. che prevede la realizzazione a regime di 10 centrali idroelettriche che sfruttano i salti d’acqua trasportata nelle condotte, l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici su siti aziendali e la riconversione entro il 2010 di almeno il 30% degli acquisti verdi che sta facendo in forniture eco-compatibili. Al termine di queste attività programmate, l’Acquedotto Pugliese sarà in grado di produrre circa 33.000 MWatt/h, una quantità sufficiente a servire un Comune di 30.000 abitanti. Tra i vantaggi ambientali derivanti dall’adozione del Piano, vi sono: la riduzione dei consumi di materie prime, l’aumento dell’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni in acqua ed aria, la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Il Piano è quindi uno strumento strategico trasversale in grado di agire su più problemi ambientali contemporaneamente.
L’Acquedotto Pugliese e la sua ciclovia
La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR), che in soli nove anni (1906-1915) riuscì a far arrivare l’acqua a Bari, ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE), dove l’infrastruttura è celebrata con una cascata monumentale realizzata nel 1939 e recentemente restaurata. Si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria, Arneo ed entroterra del Salento.