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«La salvaguardia occupazionale a fronte della crisi dei call center deve tener conto di un percorso di riconoscimento della qualità dei servizi offerti.» Lo afferma il Segretario Aziendale FISTel CISL Gianfranco Laporta.

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«Dopo aver sollecitato e visto realizzare la possibilità d’identificare il paese di provenienza dell’operatore che gestisce la chiamata in entrata – dando nel merito al consumatore possibilità di scelta – è indispensabile – prosegue Laporta – attivare uno strumento che sia in grado di fornire il livello di professionalità del call center in cui viene gestita la problematica dell’utente finale, a tutela sia della tenuta del settore che del servizio di qualità al consumatore é stata già inserita nella piattaforma di contrattazione per il rinnovo del contratto delle tlc la “certificazione blu” – che identifica la sana posizione da parte del call center in ambito di rispetto delle norme contrattuali, pagamento contributi e stipendi dei lavoratori – riconoscendone attendibilità e quindi etica. Sarebbe auspicabile quindi che tale norma venga applicata con urgenza e sulla stessa si operi un’integrazione che metta in risalto la qualità, l’esperienza e l’affidabilità maturata da parte dell’operatore call center; in sostanza una sorta di feedback circa lo storico lavorativo e l’esperienza acquisita rispetto alle problematiche esposte dal cliente (certificazione “blu” di affidabilità, basata su esperienza e livello formativo del dipendente).

Sarebbe opportuno – conclude Laporta – che la politica continui ad attenzionare questo settore e regolamentasse in tal senso, affinché tutele più ampie vengano riconosciute nel settore a salvaguardia dei livelli di occupazione.»

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