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Com’è noto, l’Autorità portuale ha dichiarato un eventuale ricorso al Tar contro la delibera comunale del 5 novembre 2014 che ha espresso parere negativo al prolungamento del pontile Eni, sostenendo che esso era già previsto in quanto funzionale alla raffineria, indipendentemente dalla realizzazione del progetto Tempa Rossa.” Lo ricorda una nota del Comitato Legamjonici Contro L’inquinamento, che aggiunge: “La necessità di prolungare il pontile è giustificata dal piano regolatore portuale solo se è previsto un aumento della produzione o dell’export di greggio. In passato progetti a cui esso doveva essere funzionale non sono stati autorizzati.

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Non siano chiari pertanto – afferma il Comitato Legamjonici Contro L’inquinamento – i motivi che giustificano tale opposizione da parte dell’Autorità Portuale.

Fatta eccezione per il progetto ‘Tempa Rossa’, non sembrano infatti essere previsti altri ampliamenti della capacità di movimentazione e/o raffinazione del sito Eni di Taranto.

Il progetto ‘Tempa Rossa’ tuttavia fa riferimento nello Studio di Impatto Ambientale anche alla movimentazione del greggio Val d’Agri.

A garanzia di una corretta e trasparente informazione per la cittadinanza di Taranto, il comitato Legamjonici si impegnerà a riportare in sede parlamentare specifiche richieste rivolte al Ministero dell’Ambiente. In particolare chiederà che il Ministero dell’Ambiente:

• si adoperi affinché attui gli opportuni accertamenti che facciano luce sugli effettivi quantitativi di greggio oggi movimentato dalla Val d’Agri verso la raffineria di Taranto e destinati allo stoccaggio ed export verso altre raffinerie;

• si accerti che il prolungamento del pontile petroli Eni non sia funzionale oltre che per il progetto ‘Tempa Rossa’, che prevede l’aumento della capacità di movimentazione del petrolio proveniente dall’omonimo giacimento, anche per un aumento della capacità di movimentazione del petrolio proveniente dalla Val D’Agri;

• acquisisca dall’Autorità Portuale, o da Enti competenti, le motivazioni che hanno spinto in passato ad inserire ugualmente il prolungamento del pontile petroli Eni nel piano regolatore portuale, nonostante i progetti (Agip 2000, Taranto Plus) ai quali esso era funzionale, non abbiano ricevuto parere positivo di compatibilità ambientale e quindi non abbiano comportato nessun ampliamento delle attività Eni;

• fornisca delucidazioni circa la legittimità di inserire all’interno di un procedimento riguardante nello specifico il progetto ‘Tempa Rossa’ anche riferimenti alla movimentazione e stoccaggio del greggio proveniente dalla Val d’Agri, dato che non c’è chiarezza circa i quantitativi di greggio oggi movimentati o che saranno movimentati in futuro.

Inoltre – conclude la nota del Comitato Legamjonici Contro L’inquinamento – al Ministero dell’Ambiente si chiederà la revoca del decreto DVA – DEC- 2011 – 0000573 del 2011 (provvedimento di VIA/AIA progetto Tempa Rossa), alla luce dei risultati dell’aggiornamento dello studio SENTIERI, applicando il principio di precauzione raccomandato dallo stesso studio in modo tale che ‘sia rafforzata l’attività di prevenzione rispetto ai rischi ambientali per la salute infantile, evitando esposizioni indebite dei bambini a inquinanti ambientali.’”

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