Pubblicità in concessione a Google

Uno spettacolare fenomeno di Microburst ha interessato Grottaglie poco fa.
Una cella temporalesca isolata tra le campagne di Grottaglie e Monteiasi.

Pubblicità in concessione a Google

Cos’è un downburst

Il downburst viene definito anche come raffica discendente. Questo fenomeno meteorologico consiste in forti raffiche di vento discensionali con moto orizzontale in uscita dal fronte avanzante del temporale. Le folate possono raggiungere velocità importanti , prossime o superiori ai 100 km/h.

I danni apportati riguardano una superficie ben più estesa rispetto a qulla interessata da un tornado che è un fenomeno più localizzato e caratterizzato da raffiche di vento in rotazione ciclonica. Essendo associato a fenomeni temporaleschi è spesso accompagnato da forti precipitazioni e fulminazioni.

Per Downdraft o Downdraught s’intende una colonna d’aria in discesa veloce che s’imbatte perpendicolarmente sul suolo e si espande in tutte le direzioni, con moto orizzontale.

L’impatto col suolo crea un improvviso scoppio (da qui l’uso del termine burst) e produce spesso un vortice rotante con asse orizzontale; dato che il flusso d’aria in entrata (inflow) che si dirige verso il temporale scorre accanto al flusso d’aria in uscita (outflow) che alimenta il downburst stesso nel vortice si trovano campi di vento molto vicini tra di loro dotati di direzione opposta e velocità elevata; una raffica discendente può rimanere al suolo anche per 30 minuti, nel caso di fenomeni particolarmente violenti[.

Cos’è un microburst

I downburst che interessano un’area inferiore a 4 km di diametro e per un tempo inferiore a 2-5 minuti si chiamano microburst; quelli di dimensioni maggiori si chiamano macroburst e possono contenere vari microburst che a loro volta contengono burst minori. I burst sono provocati dallo scompenso tra correnti ascendenti e discendenti e si generano di solito da nubi cariche di pioggia, la temperatura delle quali è inferiore a quella dell’aria intorno; il gradiente termico provoca una pressione più alta nella nube e per bilanciare questa differenza la nube stessa butta aria verso l’esterno: questo flusso d’aria può costituire un downburst.

Pubblicità in concessione a Google