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«Caro Michele, ritengo doveroso in qualità di Componente nazionale per il Mezzogiorno del Centro Democratico e di tuo indiscusso sostenitore scriverti questa lettera che spero farai tua e anzi diffonda anche fra la pubblica opinione.» Lo scrive in una lettera aperta Francesco Galeone, componente della Consulta Nazionale per il Mezzogiorno Centro Democratico e delegato per la Puglia

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«Dobbiamo prendere atto . scrive Galeone – che ancora ci sono accentuate differenze fra il Meridione e il restante territorio italiano. Ne sono convinti gli onorevoli che hanno costituito l’intergruppo parlamentare del Mezzogiorno di cui fanno parte tutti i partiti. Da incontri e approfondimenti e’ emersa la necessita’ di elaborare un parco progetti, di creare un Agenzia alle dipendenze della Presidenza del Consiglio che inquadri le proposte meridionali in quelle nazionali ed europee, di misurare quantità e qualita’ del credito bancario e di ottenere per il Sud un trattamento fiscale di vantaggio. Molte sono state le iniziative prese a livello nazionale e regionale ma gli esiti non sono sempre stati quelli voluti. Un esempio riguarda le tanto pubblicizzate start up che stanno invadendo l’Italia, circa 3.156, ma non danno un contributo rilevante a livello di impatto occupazionale. Al Meridione delle 530 del Mezzogiorno (Campania 181, Puglia 134 e Sicilia 120, Calabria 76 e Basilicata 19) soltanto 25 superano i 4 addetti.
Al capitolo Fiere del Sud nella classifica delle Fiere Italiane Bari passa dal 5° posto al 15 °
Vogliamo parlare dei Porti del meridione che mentre il mondo passa dal Mediterraneo si evita il Sud , i tre maggiori porti del Sud crollano , Gioia Tauro dal 20 per cento del 2005 al 12 % , Taranto attira appena l ‘1 % e Cagliari paga anch’esso con una riduzione al 3% circa. Eppure dal 2001 al 2013 l’export dell’Italia verso il Sud Mediterraneo , Turchia compresa e’ cresciuto del 107%. Includendo anche il Golfo con un valore di 44 miliardi di euro, L’Italia esporta nell’area più di quanto esporta negli Stati Uniti e il quadruplo di quanto vende in Cina o in Russia.

Ma parliamo anche di Garanzia giovani
Proposte di lavoro inadeguate, colloqui di lavoro insoddisfacenti, una bocciatura da parte dei giovani: il primo compleanno del programma Garanzia Giovani è accompagnato da critiche che arrivano da diverse parti,complici i ritardi nell’attuazione del piano da parte degli enti locali e l’assenza di un’efficace struttura di coordinamento

“Dai dati Istat del 30 gennaio scorso i Neet italiani sono oltre 1.7 milioni, ma solo il 22,8% risulta iscritto a Garanzia Giovani e, di questi, solo il 43,1% ha effettuato il primo colloquio, ben oltre dopo i 4 mesi di attesa promessi .
Il ministero del Lavoro, Giuliano Poletti, invece bonta’ sua è soddisfatto dei 550mila giovani che si sono iscritti al piano, pur ammettendo che «ci sono ampi margini di miglioramenti
Non si e’ fatta in tutti questi una politica industriale ma si cercato di mettere in atto strumenti a sostegno del territorio.
Nidi d’impresa , microcredito,bollenti spiriti, ritorno al futuro, reddito di cittadinanza , titolo secondo , l’insediamento di qualche grossa impresa (che poi fruisce forse dei nostri contributi regionali,)
Non per essere ingrato a chi come l’Assessore Capone ha impegnato le proprie risorse e di resto un suo sostenitore augurandomi che possa continuare il suo impegno nella Giunta Emiliano , ma – afferma Francesco Galeone – devo ribadire che la politica industriale e ‘ ben altra cosa .

La politica industriale è una concertazione permanente tra stato e regione al fine di creare le condizioni finanziare, economiche , amministrative per lo sviluppo delle aziende locali e l’attrazione a costo zero , però per la regione di nuove aziende . e’ necessario che si crei una cabina di regia politica ma che coinvolga le associazioni , gli ordini professionali, i consorzi e le reti d’impresa costituite in puglia, i dirigenti nazionali delle principali banche e i rappresentanti delegati dei vari partiti a livello regionale e nazionale .
Il problema , però caro Michele , che mentre Bari e Lecce stanno uscendo dal guado della crisi e’ facile osservare il degrado economico , finanziario, ma sopratutto morale in cui versano Taranto e Provincia .
A te futuro “Sindaco di Puglia“ rivolgo il mio accorato appello affinche’ possa impegnarti concretamente per realizzare un programma di riconversione culturale, industriale e commerciale in un territorio che pur di lavorare ha dovuto ammettere senza condizioni un insediamento come l’Ilva e altre aziende dell’indotto altamente inquinanti.
Voglio ricordare quanto Taranto, caro Michele , ha pagato i posti Ilva e dell indotto, della Cantieristica della Marina Militare .

Gli ultimi dati dell’Osservatorio Epidemiologico, composto da eccellenti professionisti, molti non ancora in organico, portano la citta’ di Taranto da sola, a registrare dati superiori per alcune patologie tumorali a quello dei Registri Tumori della Regione e dell’intero Sud Italia . Sono 14.885 i tumori ( sono esclusi quelli della cute e gli encefalo benigni) tra il 2006 e il 2010 . 8.096 tra gli uomini e 6788 tra le donne .In pratica 2.976 casi all’anno su una popolazione poco piu di 180.000 abitanti. A Taranto secondo le informazioni acquisite dall’associazione Contramianto , l’uso di amianto e’ stato diffuso tanto nell’Area navale e militare che in quella industriale (Ilva). Nell’area della Marina Militare sono state rimosse oltre 700 tonnellate di amianto e nell’area siderurgica le stime parlano di oltre 4000 tonnellate.
Attualmente medici pediatri mi riferiscono che tra le vittime vi sono bambini in numero crescente , anzi ancora nel feto materno già contaminati dal male oscuro.
Michele carissimo , vi è un’Italia che viaggia a due velocità ma vi sono province che viaggiano loro stesse a velocità diverse.
Che se ne fa Taranto dei progetti europei e nazionali , che se ne fa Taranto dei progetti regionali verso l’estero o dei programmi per ampliamento di unita’ produttive . La maggioranza della popolazione a cui tu ti rivolgi durante i tuoi accorati comizi in terra jonica non ha più alcuna liquidità , non ci sono soldi per pagare neanche le bollette delle utenze, la stragrande maggioranza delle famiglie si mantiene con la pensione degli anziani che oltretutto fanno ricorso a cessioni di stipendio per spese sanitarie extra.

Abbiamo dato a Grottaglie – ricorda ancora Francesco Galeone – aree e contributi regionali per Alenia con la quale da poco tempo cominciano a svelare i loro programmi , chiusi in una roccaforte siamo costretti a rivolgerci a chiunque lavori anche in aziende in subappalto per avere qualche notizia . Questo caro Michele non deve accadere più Finmeccanica hanno attinto dallo Stato contributi e devo per questo dare ogni spiegazione a chiunque lo richieda dal sindaco al semplice cittadino.
Non parliamo dell’Aeroporto, del Porto di Taranto – Grottaglie , oggetto ormai da vent’anni di campagne elettorali , oggetto di promesse sempre smentite . Vogliamo anche parlare della della retroportualità che ormai diviene inutile in assenza di un e porto che lavori a pieno ritmo .
Caro michele avevamo tutto il porto , il retroporto, l’aeroporto , ferrovia eppure stiamo facendo la fame . Scelte aziendali sbagliate? modelli organizzativi inadeguati? O al contrario scelte miratre verso altri lidi ?
Nel gennaio 2013 Confindustria ha redatto un voluminoso documento SMART AREA ,e’ stato letto da qualche candidato alla Regione? Quanti candidati sanno che esiste? , sappiamo che fine ha fatto. ? Eppure bastava leggerlo senza fare nuovi tavoli di concertazione per dare un a nuovo futuro a Taranto.

Taranto ormai è stata affamata, è necessario varare una legge che imponga alle banche con le dovute garanzie dei confidi ( che poi pur avendo milioni in cassa non erogano perche’ la Banca nega il finanziamento) di finanziare e a impegnare l’Agenzia delle Entrate e l ‘Inps ha richiedere i tributi e i contributi al netto delle sanzioni e degli interessi e a defiscalizzare e agevolare con aliquote ridotte le assunzioni dei dipendenti per almeno cinque anni.

Caro Michele sono anni che si parla della legge sul sovraindebitamento solo pochi mesi messi sono stati approvati i decreti attuativi ma ancora non ci le commissioni di composizione.

Un capitolo a parte la Sanita’, che comporta un ‘uscita dai bilanci regionali intorno all’80 % , un incidenza notevole, ma di questo Michele ne parleremo, appena eletto quando ricoprirai la delega alla Salute cercando di rimettere a posto quanto avvenuto in questi anni e purtroppo anche in questi ultimi mesi.

Comincia per me comunque – conclude Francesco Galeone – un impegno che mi vedrà a Roma, dove realmente si decidono i destini, attento interlocutore e critico su ogni decisione che riguardi la Puglia e sono sicuro che avrò successo avendo al mio fianco te che hai sempre amato e difeso senza mezze misure e compromessi il territorio di appartenenza. »

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