Comune di taranto
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C’è un decoro politico, ma anche umano, che è il primo segno di discontinuità che questa città attendeva da tempo. Si trattava di dover cancellare gli anni dell’”uomo solo al comando” dell’era Stefàno per inaugurare finalmente la stagione del sindaco che avrebbe assolto al suo compito “insieme” agli altri.” Lo dichiara Salvatore Mattia, Coordinatore provinciale PSI Taranto.

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Il concetto – prosegue Mattia – era così chiaro che il nostro Sindaco Melucci lo coniò come slogan dell’ultima fase della campagna. Lo ricordiamo tutti quel “questa volta il Sindaco lo facciamo insieme”. La domanda che ci poniamo ora è “insieme a chi?”. Insieme al PD, o alla parte di PD pronta a chinare la testa o ingoiare tutto in vista del congresso o delle imminenti elezioni politiche? Insieme ad Emiliano e agli uomini da lui indicati? Insieme a qualche yes man prontamente “catechizzato” ai voleri del nuovo primo cittadino? Dov’è la discontinuità? Dov’è l’ascolto dei partiti, dei movimenti, e dei cittadini che hanno consentito l’insperata vittoria del centrosinistra? A quel tavolo il PSI c’è stato dal primo all’ultimo giorno con lealtà, senso di responsabilità e a volte anche in perfetta solitudine persino quando il PD, oggi partito pigliatutto, non riusciva a convergere con le sue mille correnti sul candidato sindaco che veniva dal porto.
Oggi assistiamo all’ennesima nomina assessorile proveniente dall’area politica di riferimento della Puglia in più e candidata indipendente all’interno del PD e al conferimento dell’importante incarico di direttore generale dell’ente, senza aver avuto neanche il benché minimo di segnale di quel dialogo costruttivo che in campagna elettorale era diventato il mantra del candidato sindaco del centrosinistra.

Il PSI che mi onoro di rappresentare oggi chiede nuovamente rispetto e lealtà, lo stesso che nei tempi non tanto lontani della campagna elettorale ci hanno visto interpreti di un impegno che non abbiamo mai fatto mancare. Per questa ragione avevamo proposto anche nomi importanti e curricula di rilievo e senza nessun trascorso politico. Solo nomi e cognomi interpreti di competenze fuori dal comune nel segno di quel principio di meritocrazia anch’esso sbandierato dal nostro primo cittadino.
Anche in questo caso siamo stati ripagati con la moneta del silenzio e il risultato è che ogni nostra istanza, ogni nostro suggerimento, ogni nostra proposta è stata puntualmente ignorata come se non fossimo mai stati interpreti dell’impegno che avevamo condiviso dal principio di questa difficile avventura.
Un clima di totale assenza di condivisione che non fa bene al Sindaco, alla sua coalizione, ma soprattutto non fa bene alla città che invece di segnali di rottura con il passato e di “isole” di potere non aveva più bisogno.

Non vogliamo ricordare inoltre le parole della campagna elettorale, quelle dette a mezza voce o nell’orecchio degli alleati in cui si professava libertà assoluta dai partiti e ci si ingegnava in promesse mai mantenute. Azzeriamo tutto perché noi di quella discontinuità vogliamo renderci interpreti davvero e pertanto non cederemo alla tentazione della resa dei conti, ma essere ignorati proprio no!
Chiediamo al Sindaco solo di comprendere, di conoscere davvero i percorsi decisionali, di paragonare curriculum e competenze (visto che parlare di voti sembra quasi sacrilego) per evitare di pensare che il tutto sia frutto invece delle più becere mediazioni di retrovia che avevamo promesso di cancellare.

Chiediamo al Sindaco, infine – conclude Salvatore Mattia, Coordinatore provinciale PSI Taranto, un po’ di trasparenza in più, quella che ancora oggi noi invochiamo non chiedendo poltrone o incarichi, ma solo spiegazioni. Le stesse che chiederemo anche alla vigilia del consiglio comunale fissato per il prossimo 28 agosto sulla situazione contabile del Comune e sulle coperture economiche per le spettanze riferite al nuovo direttore generale dell’ente. Perché se è vero che c’è bisogno di una guida autorevole per rimettere in corsa questa macchina amministrativa forse si sarebbe potuto cominciare dai suoi dipendenti comunali, in sotto-organico e in attesa di riconoscimenti bloccati da anni.”

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