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Per l’Associazione Medici per San Ciro il periodo di Pasqua coincide con la prima raccolta dell’anno delle donazioni nell’ambito del progetto “Pane sospeso” e proprio in questi giorni è in corso la fase di recupero delle donazioni che verranno convertite in voucher da consegnare alle famiglie più bisognose di Grottaglie.

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«A poche settimane da Pasqua- spiega la promotrice del progetto, Palma Cavallo- con il supporto dei volontari soccorritori, abbiamo dato inizio alla fase di raccolta fondi, confidando nella generosità della comunità che comunque ha sempre dimostrato sensibilità nei confronti delle famiglie più disagiate. È una gara di solidarietà in cui i veri protagonisti sono proprio gli esercenti commerciali. Sono loro che fanno la differenza e costituiscono il punto di snodo strategico del progetto, capace di dare slancio e di incentivare la raccolta in base alla sensibilità e alla cultura del dono che gli stessi esercenti riescono trasmettere ai loro avventori. In alcuni esercizi abbiamo raccolto cifre consistenti alle quali si sono aggiunte altre donazioni degli stessi titolari delle attività ad arrotondamento dell’importo! In altri, per fortuna pochissimi, la risposta è stata scarsa perciò significativa del grado di coinvolgimento attivo e di sensibilizzazione del commerciante alle finalità dell’iniziativa.  Ad oggi possiamo ritenerci soddisfatti perché le somme raccolte a giro appena iniziato hanno già superato l’importo della raccolta effettuata prima di Natale…a piccole passi la promozione della cultura del dono sta dando i suoi risultati».

 Le donazioni del progetto Pane Sospeso, raccolte in un’apposita cassettina esposta in ciascun dei 13 esercizi commerciali di Grottaglie aderenti all’iniziativa, vengono recuperate due volte all’anno, in prossimità di Pasqua e di Natale e convertite in voucher. Alcune strutture religiose ed i servizi sociali del Comune, cui saranno consegnati i voucher, si fanno carico di assegnarli alle famiglie bisognose anche in misura proporzionata anche alla consistenza del nucleo. Le stesse potranno recarsi negli stessi esercizi per fare la spesa, come accade qualunque altra famiglia che non soffre gli stenti e la difficoltà economica, usufruendo dei voucher.

«Quando è partito questo progetto, -spiega il presidente dell’associazione Salvatore Lenti-non si aveva idea della domanda di bisogno delle famiglie; non riuscivamo a quantificare la richiesta di aiuto né la nostra risposta…ma siamo partiti spinti dalla mission della nostra associazione. La validità del progetto ha favorito la capacità di penetrazione dello stesso, ha stimolato la solidarietà ed ha portato un ottimo riscontro. Il monitoraggio e la verifica dei risultati del progetto stanno generando un effetto moltiplicatore che sta ispirando nuove idee già in cantiere, avendo sempre come faro la cultura del dono. I dati sono in crescita. La rete solidaristica degli esercizi commerciali si è ampliata spontaneamente…nel tempo siamo stati contati dagli stessi commercianti che hanno chiesto di farne parte. L’ampliamento del sistema ci ha consentito anche di incrementare la consistenza degli aiuti e consequenzialmente il numero delle famiglie beneficiarie intercettate tramite i Servizi sociali comunali ed alcune strutture religiose».

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