Pubblicità in concessione a Google

Michele Santoro presenta una interrogazione al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale di Grottaglie criticando il contributo economico concesso per la realizzazione di un documentario, accogliendo una richiesta presentata a marzo all’ex Sindaco Alabrese che era rimasta senza risposta.

Pubblicità in concessione a Google

«Con delibera di giunta n°388 del 29 settembre 2016 – scrive Michele Santoro nella sua interrogazione – questa Amministrazione ha riconosciuto un impegno di spesa di euro 1000,00 per un documentario sui “ Riti del fuoco “, che vengono praticati in alcuni paesi della Puglia per onorare le figure dei Santi Patroni come San Ciro a Grottaglie. Il Sig. Giovanni Blasi, nella sua qualità di titolare dell’Agenzia Amigdala, ha chiesto al Comune di Grottaglie, nonché alla giunta di collaborare con un contributo di euro 1000,00, a fronte delle spese resesi necessarie per la realizzazione del documentario e per la promozione del prodotto audiovisivo.

Orbene – scrive ancora Michele Santoro – la scelta di impegnare la somma di euro 1000,00 appare del tutto ingiustificata ed un vero spreco di denaro dei cittadini. E’ davvero strano il comportamento di quest’Amministrazione di sinistra che da una parte spende e spande, compiendo spese inutili, e dall’altra fa pagare le imposte e le tasse esistenti con la massima tempestività ed inventa nuovi balzelli.

Con questa delibera di giunta, questa Amministrazione conferma la sua tendenza a sperperare i soldi dei cittadini, si tratta di un comportamento illegittimo da un punto di vista amministrativo e politicamente scorretto che va portato all’attenzione di questa assise consiliare per essere censurato.

In un momento di particolare attenzione di crisi economica – conclude Michele Santoro, in cui vivono tutti i cittadini grottagliesi e con una legge chiamata spending review, l’Amministrazione di sinistra si permette anche questo sperpero di denaro. Poi, perché è stato concesso un contributo cosi sostanzioso?»

Pubblicità in concessione a Google