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La bellezza ha chiamato. E Grottaglie ha risposto. La mostra è ufficialmente aperta e la 32esima edizione del Concorso di Ceramica Contemporanea “Mediterraneo” prende forma tra le strade antiche del Quartiere delle Ceramiche, nelle sale del Castello. Lì, dove la terracotta è storia, arte e identità, il mondo ha portato la sua visione: 362 artisti da 54 Paesi. Di questi, 76 opere – selezionate con rigore da una giuria internazionale – sono ora visibili in un percorso espositivo che è molto più di una mostra. È un manifesto.

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Indice

Partecipazione internazionale e numeri record

È la più internazionale di sempre. L’edizione 2025 ha segnato un risultato straordinario in termini di adesioni e qualità: 362 opere, da 54 Paesi del mondo, e una selezione finale che ha coinvolto artisti da Giappone, Cina, Corea, Colombia, Malesia, Ucraina, Stati Uniti, e ovviamente tutta l’Italia, da nord a sud.

Il concorso ha saputo attrarre stili, tecniche, visioni diverse, ma accomunate da un linguaggio condiviso: la ceramica come forma d’arte sperimentale e viva. Come anticipato nel nostro editoriale, Grottaglie si conferma luogo privilegiato dove l’arte si incontra, si ascolta, si contamina.

Il valore dell’arte impegnata

Quella in mostra non è una ceramica “decorativa”, ma profondamente simbolica. Come ha scritto l’assessore alla Cultura Raffaella Capriglia: «Queste opere rifuggono da una visione dell’arte come evasione o divertissement. Accolgono invece una visione impegnata dell’arte: sociale, portatrice di diritti, etica, ma mai dogmatica».

Un’arte che interpella, che cerca il dialogo, che costruisce ponti. In un momento storico segnato da crisi e tensioni internazionali, la ceramica diventa linguaggio universale, capace di parlare di pace e convivenza. Lo dimostra anche l’ampia diffusione di ricerche su cos’è la ceramica, sempre più vista come forma d’arte concettuale e partecipativa.

Grottaglie e il Mediterraneo della pace

La città, con il suo patrimonio artistico e culturale, si offre come “laboratorio culturale” – come lo definisce Capriglia – in grado di porre Grottaglie «al centro di un dialogo tra tradizione e innovazione».

L’assessore sottolinea anche: «Il confronto artistico assume un valore ancor più politico, interculturale e di ponte fra i territori del Mediterraneo, di pace».

Questo messaggio è forte e attuale. Grottaglie non si limita a ospitare opere d’arte: si propone come spazio di riflessione e partecipazione, dove ogni pezzo in mostra diventa testimonianza e proposta.

«Il concorso riesce a fare sintesi delle tendenze artistiche attuali, spiegandoci qual è la strada della ceramica contemporanea internazionale quale forma d’arte. Il successo ci sprona a rafforzare ulteriormente la manifestazione, ampliandone la portata internazionale e sostenendo la ceramica come linguaggio universale di cultura e identità».

Un manifesto culturale che parte dalla ceramica, ma arriva molto più lontano. Grottaglie è oggi esempio concreto di come la cultura possa essere volano di sviluppo, ma anche esercizio di cittadinanza attiva.

Una vocazione che si rinnova

Nel silenzio delle sale, tra forme nuove e superfici plasmate, il visitatore può cogliere qualcosa di raro: l’armonia. È quell’“ecosistema dell’arte” di cui parla Capriglia. Grottaglie non sta soltanto ospitando una mostra: ha rigenerato il senso profondo della sua vocazione artistica. Una comunità che si riconosce nella propria unicità e si apre al mondo con orgoglio e visione.

La 32esima edizione del Concorso Mediterraneo non è solo un evento artistico. È un atto di fiducia nel futuro, nel dialogo, nell’arte come bene comune.

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