olio
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ASSITOL e FEDEROLIO, le associazioni di categoria dell’industria e del commercio oleario, con riguardo alle attività di valutazione delle misure per contrastare il batterio Xylella che sta distruggendo gli ulivi in Salento in cui sono impegnate le competenti Istituzioni europee, auspicano che si agisca tempestivamente per arginare al più presto l’emergenza e per supportare, anche con adeguati sostegni finanziari, i produttori colpiti. È necessario – ribadiscono le Associazioni – che agli agricoltori siano assicurate le necessarie risorse affinché possano reagire alla situazione contingente, che sta cagionando ingenti danni a tutta la filiera dell’olio di oliva, e risollevarsi nel più breve tempo possibile.

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Nelle zone dove l’eradicazione delle piante sia ritenuta la sola soluzione perseguibile, ASSITOL e FEDEROLIO auspicano che gli agricoltori possano riuscire a trasformare la difficoltà in un’opportunità, sostituendo le piante destinate ad essere abbattute con impianti nuovi, più moderni, maggiormente produttivi ed efficienti, anche in funzione del miglioramento qualitativo del prodotto.
Investire nella progettazione e in una più innovativa gestione agronomica degli impianti è, secondo ASSITOL e FEDEROLO, una chiave strategica fondamentale per cominciare a strutturare, in una prospettiva di più lungo termine, un’olivicoltura più moderna ed efficiente, sia in termini di produttività delle piante che di abbattimento dei costi di produzione, senza pregiudicare la qualità e la ricca varietà della nostra produzione nazionale, ma anzi esaltandola.

Il 2014 è stato certamente un annus horribilis per l’olio italiano, in cui tante e sfortunate congiunture – le condizioni climatiche, la xylella, la mosca olearia – si sono concentrate, andando ad aggravare una situazione che tuttavia presenta, da lungo tempo, difficoltà strutturali alle quali, senza indugio, gli Organismi nazionali competenti devono mettere mano, per consentire alla produzione italiana di tornare a competere sul piano delle quantità prodotte (la produzione di olio di oliva da olive italiane è infatti da sempre insufficiente a coprire sia il fabbisogno interno che quello estero) ma anche su quello della qualità delle produzioni, che rappresentano un valore per l’Italia e l’Europa tutta.

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