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«Anche quest’anno ci siamo ritrovati qui alle Officine Tarantine a festeggiare l’arrivo del 2015, abbiamo ricordato con piacere le tante persone passate da qui, i momenti belli e brutti, le incomprensioni e i chiarimenti, le critiche e gli incoraggiamenti, la scoperta che lo “SGOMBERO” delle Officine Tarantine è un pesce prelibato molto desiderato DALLA CLIENTELA di palazzo di città …… insomma, tutto quello che serviva per creare questa grande famiglia e per dare vita alle officine: un laboratorio cittadino rivolto principalmente a tutti i ragazzi, che vogliono mettersi in gioco per una Taranto diversa!!» E’ quanto afferma una nota dei cittadini che condividono l’esperienza di aggregazione sociale in corso da mesi a Taranto.

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«Abbiamo ripercorso questi 14 mesi- prosegue la nota degli attivisti di “Officine Tarantine”, rendendoci conto del duro lavoro svolto da tutti, ricordando i primi giorni quando tutti gli accessi della struttura ( già chiusa dai palazzi e dal parcheggio AMAT) erano interrotti dalla vegetazione, i lunghi mesi di pulizia che hanno reso questo posto “morto” da quasi 20 anni un posto praticabile, le varie iniziative proposte dentro e fuori dalle officine, i workshop, gli spettacoli, il ripristino dei locali abbandonati, e la nascita dei primi 5 laboratori (off topic, forno officine, sartoria, palestra popolare, ciclofficina). Tutto questo grazie ad un impegno “fuori dal comune”, alla volontà e al tempo che ognuno ha potuto dedicare a questa iniziativa, che pian piano prende la sua forma.

Cosa ci auguriamo per questo 2015? Spiega la nota:
L’auspicio è che questo SOGNO continui, che Taranto e i tarantini inizino a percepire questi piccoli segnali di cambiamento e che ogni cittadino nel suo piccolo si possa adoperare per una città diversa, lontana dai fumi e dai veleni, dalle MALATTIE INCURABILI, e da tutto ciò che ogni giorno violenta la nostra terra.

Le officine sono un piccolo esempio di come un luogo destinato all’abbandono, grazie alla cooperazione di una buona parte di cittadini, possa trasformarsi in un luogo funzionale nel quale praticare le proprie idee.

La prova tangibile – conclude la nota degli attivisti di “Officine Tarantine”, di come tutto può cambiare se ci si adopera, anche un intera città !!!!»

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