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In questi giorni si conclude la grande esperienza di vita del progetto Lavoro Agricolo Sociale dell’Associazione Beni Comuni di Grottaglie, redatto da Maria Teresa Marangi e Carmen Valente, due professioniste che nel nostro territorio hanno creato una fitta rete di interscambi culturali tra enti e attori sociali.

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Promuovere e diffondere l’agricoltura organica e rigenerativa. Il tema è dei più suggestivi, soprattutto in questo periodo. L’idea nasce come dicevamo a Grottaglie ma si diffonde anche nei Comuni facenti parte del Gal Colline Joniche negli ambiti della cittadinanza attiva, della legalità e corresponsabilità, dell’accoglienza e reinserimento sociale di soggetti svantaggiati. Ecco da qui è partita l’idea dell’Associazione Beni Comuni: dare la possibilità a chi è in difficoltà di credere in un nuovo obiettivo professionale, che a volte è anche di vita. Una formazione teorica e una pratica hanno permesso quindi di poter agire e lavorare direttamente la terra con l’utilizzo di quella che viene definita “Agricoltura Organica e Rigenerativa”, un tipo di coltura che si base sulla teoria che un maggiore o minore attacco alle piante da parte di insetti e malattie dipende dal suo stato nutritivo.

Disoccupati, inoccupati, giovani ma anche aziende in fase di avviamento hanno creato una fitta rete di condivisione verso l’agricoltura sostenibile. Un percorso formativo che ha visto anche momenti di tutoraggio specialistico e assistenza nell’utilizzo di queste tecniche da parte di Deafal ONG, ente che ha promosso queste coltura fin dal 2010.

Un nuovo modo di intendere l’agricoltura.

Individuare con gli agricoltori e gli allevatori soluzioni pratiche per la produzione di alimenti sani e di qualità a costi contenuti. Sono questi gli obiettivi. Un insieme di tecniche e buone pratiche agricole che permettono di produrre alimenti genuini con minori costi di produzione, ma anche una proposta di cambiamento sociale che passa attraverso l’avvicinamento e il coinvolgimento del tessuto urbano nei processi produttivi portati avanti dagli agricoltori e dagli allevatori.

Protagonisti del progetto sono stati anche gli allievi di un Istituto di scuola Media Superiore. L’agricoltura da i suoi frutti ma è spesso compiti di altri di poterli trasformare in risorse economiche. Si è pensato che la migliore collocazione sul mercato possa essere quella dei G.A.S. I ragazzi del Don Milani Pertini di Grottaglie hanno potuto effettuare un percorso di alternanza scuola lavoro partecipando in modo attivo e incisivo proprio alla nascita di un Gruppo di acquisto solidale, dando quindi la possibilità di continuare quel percorso fatto di equità, solidarietà e sostenibilità anche nella fase di vendita.

Il progetto, come dicevamo, è giunto alla sua fase conclusiva.

La grande partecipazione e il riscontro oggettivo sono stati resi possibili anche grazie ai partners, che, ognuno per la propria parte, hanno permesso l’attuazione, lo sviluppo e la conclusione: l’Assessorato alla Solidarietà del Comune di Grottaglie, il Gal Colline Joniche, gli Istituti “Don Milani – Pertini” e “Don Bosco” di Grottaglie, l’Azione Cattolica e la Parrocchia Madonna del Santo Rosario di Grottaglie, la Cooperativa Diogene, le Associazioni Babele APS, Arci Grottaglie e Sherwood, il WAT e le aziende agricole  Dimaggio e Ciro Marangi, con la Bottega della Gastronomia di Antonio Cardea. Supporto ricevuto anche da Grottart, Social Lab e Centro diurno Epasss.

Creare concrete opportunità di lavoro con l’agricoltura,  la più antica forma di economia del territorio, reinterpretandola in una innovativa forma sociale, quella organica e rigenerativa, questo è stato “Lavoro Agricolo Sociale”, un progetto finanziato dal Fondo dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ai sensi della legge n.266/91) Anno 2014.

 

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