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Da Area di crisi ambientale a Progetto pilota che punta alla rigenerazione ambientale, sociale e culturale. Come? Attraverso le scuole, formando ed informando docenti e studenti.

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E’ questa l’ambizione di “AFORED”, acronimo di Ambiente, Formazione, Ricerca, Educazione, il progetto polivalente d’informazione e comunicazione ambientale voluto dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, dott.ssa Vera Corbelli, che ha stipulato una convenzione con l’UniBA, il CNR-DTA e la LUMSA. Da un lato sensibilizzare e coinvolgere la popolazione, dall’altro dare massima visione sia alle problematiche che affliggono l’Area vasta di Taranto e la sua popolazione, sia alle soluzioni in termini di bonifica, pianificate e intraprese. Con il contributo di “AFORED”, che intende coinvolgere soprattutto le giovani generazioni e progettare con loro un cammino culturale di cambiamento, Taranto può diventare un modello da esportare in altre aree di crisi.
L’altroieri pomeriggio in Prefettura si è svolto un primo incontro divulgativo che ha coinvolto tutte le scuole della provincia di Taranto. Hanno partecipato oltre 100 tra dirigenti scolastici e insegnanti.

Il punto di partenza di “AFORED”.
Il Commissario Straordinario aveva tra i suoi compiti istituzionali, anche quello di predisporre un Programma di Misure, a medio e lungo termine, per la bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’intera area di Taranto. Ha così pensato di avviare una serie d’interventi, strutturali e non, che riguardano sia azioni dirette di mitigazione del rischio ambientale presente, nonché, attività trasversali di partecipazione di tutte le parti sociali per dare piena attuazione al “percorso di rigenerazione” del sistema/tessuto territoriale e sociale.

Perché “AFORED”.
Nell’ambito delle attività di bonifica, messe in campo dal Commissario Straordinario, è stata avvertita la necessità di porre all’attenzione di chi opera e livello politico, ammnistrativo, scientifico, la centralità dello sviluppo umano, sociale ed educativo, proprio in contesti di crisi ambientale. Questo per generare processi di conoscenza e conseguente cambiamento nella comunità locale e per affidare ai cittadini di domani gli strumenti per costruire il “loro” futuro possibile.

Che cosa è “AFORED”.
Il progetto “AFORED” è coordinato dal Commissario Straordinario, ed è, di fatto, un’iniziativa che punta alla Partecipazione. Intende creare una rete che diffonda le Informazioni in merito alla bonifica e riqualificazione del territorio tarantino, e che riesca contestualmente, a Sensibilizzare la popolazione aggiornandola costantemente sullo stato dell’ambiente, sugli impatti che producono opere ed infrastrutture. Il progetto abbraccerà percorsi formativi, ambientali e culturali, che partiranno a settembre, e che punteranno al coinvolgimento del corpo docente e degli studenti, che potranno così comprendere il lavoro svolto fino a questo momento, e perché no, entrare successivamente nei processi decisionali, sempre nel rispetto della vigente normativa. L’obiettivo più ambizioso che il progetto persegue è di trasformare Taranto in un “laboratorio a scala reale” che abbia come fine la sostenibilità sociale e che vede, tra l’altro, risvolti a livello occupazionale.
All’incontro  hanno partecipato Don Antonio Panico, che dirige la sede di Taranto della Lumsa, il prof. Angelo Tursi, docente ordinario di Ecologia, Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, la dott.ssa Gabriella Calvano, UniBA, e la dott.ssa Valeria Ancona, CNR-DTA, Cataldo Rusciano, Dirigente Ufficio Scolastico di Taranto.

Taranto negli anni è stata soggetta a forti pressioni di tipo industriale e produttivo – ha detto ai presenti il Commissario Straordinario, Vera Corbelli, poco prima di presentare tutta l’attività di bonifica e riqualificazione in corso e che si svilupperà nei prossimi anni – Riteniamo che la strada migliore per riqualificare fino in fondo quest’area di crisi ambientale, sia partire dalla cultura, e quindi dalle scuole, punto di eccellenza di una crescita sapiente e proattiva. Ciò che si sta facendo ora, si vedrà ancora meglio tra dieci anni, quando la società avrà fatto proprio, si spera, questo percorso. Taranto è fortemente compromessa, ma oggi può portare questo know how che si sta costruendo, fuori dai suoi confini, dimostrando come si può e si deve uscire da una forte impasse ambientale.

Possiamo riuscirci avviando un processo che parte dal basso, di partecipazione, un processo che punta ad informare, comunicare e coinvolgere. E da dove partire se non nelle scuole? E’ nostra precisa volontà predisporre e dare vita a questa piattaforma culturale che speriamo faccia, in futuro, nascere ulteriori attività che coinvolgano altre sinergie e soprattutto giovani virtuosi nella politica del fare”.

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