Politica-elezioni-voto-urna
Pubblicità in concessione a Google

«Al prossimo referendum costituzionale è necessario scegliere: se guardare al passato, restare ancorati ad una vecchia visione del Paese o puntare al futuro, con il coraggio di sostenere questa riforma. » Lo dichiara l’On. Michele Pelillo, deputato PD e capogruppo PD in Commissione Finanze della Camera dei Deputati.

Pubblicità in concessione a Google

«Il mio sì al referendum costituzionale – spiega Pelillo – non è solo politico ed ideologico ma è sopratutto di merito. Penso che questa riforma abbia il pregio di potenziare e rendere più chiara ed efficace la funzione legislativa e di lanciare alcuni segnali in controtendenza rispetto al passato sui costi della politica. Se prevalesse il no, resterebbe tutto com’è. Dovremmo probabilmente rassegnarci a non essere in grado di cambiare mai alcunché, nonostante l’assordante bla-bla quotidiano degli ultimi trent’anni.

Sui punti più discussi, credo fermamente che il bicameralismo perfetto non funzioni e non sia utile al Paese; appesantisce la macchina legislativa, dando spazio, giocoforza, ai provvedimenti per decreto. Votando sì, rinnoveremo invece il Parlamento, rendendolo più snello e più efficiente e rafforzeremo la nostra democrazia.

Come ha più volte affermato – prosegue il parlamentare ionico – il presidente del consiglio Matteo Renzi, non condanno chi sostiene una posizione diversa dalla nostra; ognuno voterà secondo coscienza, ma – tra le due opzioni – credo che il sì possa essere, anche, un segnale forte nei confronti dell’Europa. E’ il volto, nuovo, di un’Italia capace di cambiare, iniziando da segnali tangibili sulla funzione legislativa e sulla spesa pubblica.

Il nostro – conclude Pelillo – potrà essere un Paese più semplice e moderno, capace finalmente di sostenere più facilmente il progresso sociale ed economico di tutti gli italiani.»

Pubblicità in concessione a Google