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Oramai il computer e lo smartphone sono parte integrante della vita di tutti noi, li utilizziamo molto, forse troppo, e non sempre concediamo la giusta attenzione ai messaggi che riceviamo, presi come siamo dai tanti impegni della nostra vita quotidiana.

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Basta un clic

A volte attraverso una email, altre volte con un SMS o un messaggio WhatApp. Le modalità sono diverse ma lo scopo è unico: carpire i dati dell’utente, i suoi codici di sicurezza, il numero delle sue carte di credito e svuotargli il conto o – quanto meno – appropriarsi di una consistente somma di denaro.

Una truffa moderna che, come tante, ha un nome inglese ma purtroppo conosciuto in tutto il mondo: phishing.

Il termine è una variante di fishing (letteralmente “pescare” in lingua inglese) e allude all’uso di tecniche sempre più sofisticate per “pescare” dati finanziari e password di un utente.

In tanti, specialmente chi non ha grande dimistichezza con le nuove tecnologie, nel leggere questi messaggi si fanno prendere dalla preoccupazione del verificarsi delle conseguenze descritte – blocco del conto, impossibilità di usare i servizi, limitazione nell’impiego della carta di credito – e sulla base di una purtroppo diffusa idea del “non si sa mai, potrebbe essere vero”, fanno ciò che non si dovrebbe mai fare: comunicare ad uno sconosciuto i propri dati sensibili.

La truffa del PSD2

In questi giorni è tornato a circolare sugli smartphone un falso messaggio che sembra inviato da Poste Italiane, con cui si invita l’utente ad aggiornare i propri dati “al nuovo sistema Psd 2”.

Si tratta ovviamente di una truffa e – cliccando sul link riportato nel messaggio – si finisce su una pagina web che sembra, al di fuori del link, quella di Poste Italiane. Con contatti e numero di partita Iva in fondo alla pagina.

Lo scopo è quello di ottenere il numero della carta del cliente e l’autorizzazione a operare online per suo conto, inserendo poi il codice di sicurezza che riceverà sul suo telefono. Un primo tentativo di truffa era stato gà sventato a fine novembre del 2019, con la conseguente disattivazione del sito fasullo da parte della centrale antiphishing di Poste Italiane.

Ma in questi giorni diversi utenti lamentano il ricevimento di messaggi sospetti, il che fa temere che i truffatori siano tornati in azione.

I consigli per proteggersi

Ricordiamo sempre che le banche, così come Poste Italiane ed altri operatori, non chiedono mai ai clienti di fornire questi dati sensibili, quindi – nel caso riceviate un messaggio sospetto, evitate di rispondere e provate a fare una veloce ricerca in Rete.

se temete di essere stati vittima di una truffa, rivolgetevi subito al vostro sportello bancario, all’ufficio postale più vicino o alle forze dell’ordine.

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