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Quella con le sigle sindacali e le associazioni di categoria, come Cisl, Cna e Confartigianato, ci ha purtroppo confermato quanto già temevamo in partenza. Nonostante le iniziative dell’Unione Europea, qui al Sud e soprattutto in Puglia la disoccupazione giovanile resta un’emergenza”. Lo dichiara il presidente della VI Commissione Lavoro, Formazione Professionale e Scuola, e consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Alfonso Pisicchio, a margine delle audizioni su “Programma di lavoro della Commissione europea 2017, impulso all’occupazione giovanile”.

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In Puglia – spiega Pisicchio – secondo i dati Eurostat del 2014, la disoccupazione giovanile nella fascia d’età 15-24 anni arriva al 58% rispetto al 34,1 dell’Italia e al 19,4 dell’Eurozona. Dati sicuramenti allarmanti che ci hanno convinto ad avviare un ciclo di consultazioni con le parti sociali per arrivare a stilare una risoluzione che possa approdare all’attenzione del consiglio regionale della Puglia.
Per affrontare il problema della disoccupazione, soprattutto giovanile e tenere il passo delle economie emergenti  l’Europa deve rendere più dinamico il proprio mercato e puntare sull’eccellenza che deriva da solide basi di conoscenza. Servono in tal senso investimenti nel campo dell’istruzione e della ricerca, nonché politiche dell’occupazione che sappiano stare al passo coi cambiamenti e aiutino l’UE a superare definitivamente la crisi economica mondiale.

Occorre adesso rafforzare e dare certezze ad esempio con Garanzia Giovani, una misura nelle intenzioni buona ma che in fase di applicazione ha purtroppo dimostrato numerosi limiti, come denunciato proprio dalle sigle sindacali e dalle associazioni di categoria. Ora ci apprestiamo a valutare anche gli effetti del “corpo di europeo di solidarietà”. Si tratta di una nuova misura europea, lanciata a dicembre 2016, che dà l’opportunità agli under 30 di contribuire allo spirito di solidarietà acquisendo nuove competenze linguistiche e riguardanti progetti di mutuo soccorso, come ad esempio la prevenzione delle catastrofi naturali, la ricostruzione a seguito di una calamità o l’assistenza nei centri per richiedenti asilo politico.

Buone prassi – conclude Pisicchio – sulle quali però le Regioni, compresa la Puglia, devono mantenere alta la guardia se davvero vogliono combattere il disagio dei nostri ragazzi che non trovano un lavoro”.

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