pizza_forno
Pubblicità in concessione a Google

Si è concluso lunedì a Grottaglie il primo corso per pizzaioli del 2014, organizzato dall’Associazione Pizzaioli Professionisti (APP) nell’area jonica. A diplomarsi tre giovani della provincia di Taranto: il grottagliese Henry Garcia di 23 anni, il tarantino Lorenzo Cito di 21 anni e il carosinese Francesco Abbamonte di 30 anni.
Centoventi le ore di lezioni in circa due mesi, tenute dal vicepresidente dell’APP, l’istruttore Vito Rossini, presente alla cerimonia di consegna dei diplomi insieme al presidente dell’APP Luigi Stamerra, al segretario Alessandro Pastoressa e all’istruttore Marcello De Vitis.

Pubblicità in concessione a Google

C’è un’alta richiesta di pizzaioli preparati – ha detto il vice presidente dell’APP Vito Rossini – e la nostra associazione forma professionisti del settore che vengono subito assorbiti dal mercato”. Dei tre diplomati, infatti, Garcia e Abbamonte hanno trovato lavoro, rispettivamente a Grottaglie e a San Marzano, mentre frequentavano il corso. Cito, invece, comincerà a lavorare a Taranto nel mese di Aprile.
Ed è proprio la facilità nel trovare un lavoro che li ha spinti a frequentare il corso da pizzaioli, ma non solo.
Lo scorso anno – ha detto Abbamonte – sono stato in viaggio negli Stati Uniti, precisamente a Miami. Avrei voluto rimanere lì per lavorare, ma una persona mi ha detto: “se vuoi trovare un lavorare qui, devi saper fare le pizze. Se ritornerai preparato, ti assumeremo subito”. Ho deciso di specializzarmi per andare a lavorare in America. Per ora imparerò bene il mestiere quì in Italia e non appena possibile tornerò a Miami per lavorare lì”.

E sono tanti i giovani che hanno frequentato il corso per pizzaioli dell’APP per tornare all’estero con un diploma di specializzazione che gli ha garantito un lavoro fuori dall’Italia. Non solo negli Stanti Uniti, ma anche in altre località europee e in Argentina. Ma come dicevamo, anche coloro che decidono di restare in Italia, specializzandosi da pizzaioli, trovano facilmente lavoro.

Quello che stiamo vivendo – ha detto Garcia, nato da madre cubana e padre italiano – è un momento di crisi economica che tiene fuori dal mercato soprattutto noi giovani. A ben vedere, nonostante la crisi, le pizzerie sono sempre piene. Personalmente ho inviato diversi curriculum prima di decidere di intraprendere questa strada. Poi ho voluto cogliere la possibilità di specializzarmi come pizzaiolo. E dalla necessità lavorativa, questo lavoro si è trasformato in una vera e propria passione.”

Cito, invece, ha svolto svariati lavori per poi diplomarsi in Scienze del Turismo. “Il mio sogno – ha detto il giovane tarantino – è quello di fare il cuoco e come prima esperienza ho voluto puntare sulla pizzeria. Un’esperienza che mi sta dando grosse soddisfazione”.

Il corso dell’APP – ha spiegato Rossini – può essere anche un buon punto di partenza per coloro che vengono da paesi stranieri e vogliono trovare un lavoro in Italia. L’unica cosa da ricordare, è che si tratta di un lavoro che richiede un alto senso del sacrificio”.

Il prossimo corso per pizzaioli, partirà a Grottaglie durante il mese di Aprile. Ma il lavoro di formazione per i diplomati, non finisce con la fine del corso. I tre, iscritti all’APP, frequenteranno prossimamente i corsi gratuiti per i soci, che si tengono ogni mese in diverse città delle Puglia. “Quelli che organizziamo – ha chiarito il presidente Stamerra – sono “percorsi culturali” utili ad informare i nostri pizzaioli a 360°. Non trattiamo infatti solo l’utilizzo di farine speciali, ma ci occupiamo di spiegare anche come vengono trattate le varie coltivazioni, come viene prodotto l’olio e l’importanza delle provenienza delle olive, come consigliare al cliente l’accostamento delle pizze con il vino o la birra…insomma, come detto, lo formiamo a tutto tondo. Inoltre, presto cominceremo anche ad organizzare corsi di formazione per il personale di sala, figura decisamente importante nella gestione di una pizzeria”.

Il nostro obiettivo – ha detto Stamerra – è quello di elevare il tasso culturale dei pizzaioli, che non devono più essere la ruota di scorta della ristorazione. C’è uno studio approfondito dietro alla nostra professione. E questo deve evincersi dai servizi e dai prodotti che proponiamo. Purtroppo, la gente improvvisata è sul mercato e per vendersi deve abbassare i prezzi, tagliando sulla qualità delle materie prime. Il nostro non è un settore in crisi e quando chiude una pizzeria bisogna farsi un autocritica perché c’è sì tanta richiesta, ma altrettanto alta è la richiesta di qualità. Il pizzaiolo professionista, invece, deve essere informato su tutto e deve offrire il meglio”. Nei prossimi mesi partirà il progetto PizzaAPPulia, attraverso il quale tutte le pizzerie certificate APP proporranno pizze uguali, prodotte con materie prime a km 0 o, come preferisce chiamarlo il presidente Stamerra, a “km vero”. E ad ottobre, a distanza di due anni dalla seconda edizione, l’Associazione Pizzaioli Professionisti organizzerà a Grottaglie il “Terzo campionato di pizza tipica regionale”. Un evento che porterà nella città delle ceramiche pizzaioli provenienti da tutta Italia.

Pubblicità in concessione a Google