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«Leggo con preoccupazione le notizie che riguardano le lavoratrici ed i lavoratori dei servizi di manovalanza, pulizie e ristorazione degli Enti della Difesa della città di Taranto e provincia che hanno proclamato lo stato di agitazione in seguito alla ennesima, ed inaccettabile riduzione delle risorse finanziarie destinate agli appalti esternalizzati.» E’ quanto dichiara l’ On. Donatella Duranti di SEL, che in una nota scrive: «Esprimo la mia disapprovazione rispetto a ciò che sta accadendo e oggi stesso presenterò un’interrogazione al Ministro della Difesa per chiedere conto degli impegni assunti e, ad ora, non rispettati, in occasione dell’approvazione dell’ultima legge di Bilancio.

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Il 13 novembre scorso infatti, in Commissione Bilancio, è stato approvato un mio emendamento che prevede uno stanziamento ulteriore per il 2015 di 500 mila euro per tutti questi contratti di appalto.

Nonostante ciò – prosegue la Duranti, e nonostante il parere favorevole e l’impegno preciso del Viceministro Morando, per i servizi di pulizia e sanificazione della provincia jonica è stata prevista una riduzione del 10 %, che comporterà una ulteriore riduzione degli orari contrattuali dei 144 lavoratori dipendenti già in regime di part-time e già colpiti nel maggio scorso da una decurtazione del 60% del monte ore.

Per quanto riguarda i lavoratori degli appalti di manovalanza, che hanno visto negli anni decurtate le risorse finanziarie di oltre il 50% invece, non è stata previsto alcun aumento di fondi rispetto al 2014.

Così facendo, le oltre 40 persone impiegate continueranno nel loro calvario precario che li vede collocati con un contratto a chiamata e salari bassissimi, che garantisce appena fra le 40 e le 70 ore mensili, con picchi a volte molto più bassi.

E’ necessario – conclude l’On. Donatella Duranti – che la Difesa e il Governo, dopo aver riconosciuto la necessità di aumentare le risorse destinate a questi lavoratori e a queste lavoratrici con l’approvazione dell’emendamento al Bilancio, pongano al più presto rimedio ad una situazione inaccettabile socialmente e che pesa negativamente sul corretto funzionamento delle strutture della Difesa

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