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«Come promesso il MeetUp Montemesola Cinque Stelle è tornato in piazza con il suo Agorà Grazie Day, durante il quale sono state fatte doverose alcune precisazioni.» Lo affermano in un comunicato gli attivisti penta stellati di Montemesola.

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«Ad un mese dalla conclusione della campagna elettorale – si legge nella nota, e dalle elezioni amministrative e regionali, lo scenario politico montemesolino vede il 51% delle preferenze confluire nel gruppo Insieme, riconfermatosi per la seconda volta tra gli scranni della maggioranza. Un’affluenza minore rispetto a cinque anni fa, ma una percentuale di preferenze maggiore. Il disegnino perfetto utilizzato dalle altre fazioni politiche, per accusare il nostro neonato meetup, di aver dirottato voti verso l’attuale maggioranza. Pare che abbiano addirittura improvvisato dei calcoli, per dimostrare matematicamente, come i 456 voti di lista che il M5S ha ottenuto a Montemesola alle elezioni regionali, siano perfettamente confluiti nella lista che alle amministrative si è aggiudicata il podio. Avevamo degli statisti a Montemesola e non lo sapevamo. I conti non sono tornati a tutti a quanto pare, ma di questo non è il nostro gruppo che dovete interrogare. Interrogate voi stessi, e non nel senso negativo. Interrogate voi stessi e interrogatevi su come e cosa avete investito in questa campagna elettorale. C’è chi ha investito in idee, energie, sogni, ambizioni. C’è chi ha investito in denaro. E ad un affamato fa più gola un pezzo di pane pronto al momento, che l’idea di come poterlo ottenere. Questo per dire a tutti, nessuno escluso, che se qualcuno ha perso le elezioni non è per colpa dei Pentastellati che hanno votato Punzi. Ognuno di noi ha votato in queste amministrative secondo coscienza. E chi ha frequentato la nostra “non sede” lo sa.

Noi prendiamo pubblicamente le distanze da quanti ci accostano all’attuale maggioranza, o millantano inciuci – ribadisce la nota del MeetUp Montemesola Cinque Stelle. E nulla passa inosservato, come ad esempio la questione del primo consiglio comunale durante il quale è stata designata la giunta. Consiglio ritenuto dalle opposizioni illegittimo. E qui ci viene da dire che se il buongiorno si vede dal mattino, allora stiamo messi davvero bene. Ma noi vigileremo sempre, saremo presenti, fisicamente e con le nostre istanze, due delle quali già presentate all’attenzione del sindaco, e per le quali attendiamo una risposta imminente, di cui siamo certi, visto che il sindaco ha sempre lamentato negli scorsi anni mancanza di collaborazione dalle altre forze politiche. Noi non siamo un’opposizione, ma siamo pronti a proporre, a battere i pugni sul tavolo e a contestare e segnalare se ce ne sarà bisogno.
Chiusa questa parentesi, tornando al discorso elezioni, Il nostro obiettivo erano le elezioni regionali, obiettivo più che centrato, considerato che i voti di lista sono stati ben 456, con il 19,26% di preferenza al candidato Laricchia, arrivando in tutto a 462 consensi.
Ma è normale ricevere attacchi, soprattutto quando un gruppo come il nostro spunta dal nulla e ottiene con soli due giorni di campagna elettorale 462 consensi. E i numeri hanno sempre fatto paura. Soprattutto poi in una comunità piccola come quella di Montemesola, in cui si vive più di numeri che di competenze o idee. Ragion per cui la politica si trasforma in momento di scontro e non di confronto. E ci si accusa, come è accaduto a noi. Dunque è doveroso dire a Montemesola e i montemesolini come stanno le cose. Il restante 49% che non ha votato Punzi, deve sapere che noi non abbiamo dirottato voti verso nessuno. Nessuna delle quattro liste ha avuto a che fare con noi, anche se in alcune di esse vi erano Pentastellati tra i candidati.

Non abbiamo dirottato voti per un semplice motivo –prosegue la nota del MeetUp Montemesola Cinque Stelle, forse quello che ci contraddistingue in ogni ambito: dal locale al nazionale: NOI NON FACCIAMO INCIUCI. Quindi è inutile gridare all’inciucio, e ci riferiamo a quei meandri della sinistra che l’inciucio l’hanno fatto per ottenere voce in capitolo a livello regionale. E lo hanno fatto con chi rappresenta un Governo contro il quale sono scesi in piazza in nome dei diritti dei lavoratori. Ma come per ogni cosa la giustificazione è sempre pronta. Glielo dici e ti rispondono: “Emiliano non è Renzi per fortuna”.
Ok, Emiliano non sarà Renzi, ma è comunque espressione di quel partito, partito inteso ultimamente come verbo, perché partono si, partono tutti in galera. E non lo diciamo noi. Lo dicono le cronache nazionali. E ancora, non contenti, ci additano e ci danno degli incompetenti per quanto riguarda la legge sugli ecoreati. “Una cosa avete fatto e pure male – ci dicono – fatta la legge trovato, l’inganno. Avete solo favorito i Riva”. E chi lo dice? Lo dice chi si è coalizzato con l’espressione a livello regionale del Partito Democratico, quel partito che ha avuto il coraggio di chiamare l’ennesima presa in giro per la città di Taranto, “decreto salva- bimbi”. Lo stesso decreto che permette a quegli impianti di funzionare, ai bambini di morire, e ai loro padri di non vederli crescere, e pensiamo al recente incidente che ha visto un padre di famiglia morire lasciando moglie e due bambini. Così si salvano i bambini? Uccidendo i loro padri? A loro volevo chiedere ancora, siete mai entrati in un reparto di oncoematologia? Avete mai visto la disperazione che non conosce età? E questa non è una realtà lontana da Montemesola. Siamo un sito di interesse nazionale, uno dei paesi a maggior rischio ambientale. Respiriamo chi abbiamo votato tutti questi anni. Per non parlare della sanità, altro capitolo complesso. E sempre il PD aveva la soluzione a tutto: si chiamava prima San Raffaele, poi San Cataldo, alla fine si chiamerà San Michele come il suo promotore. Oppure è passato il santo e passa anche l’ospedale.

In conclusione – afferma la nota del MeetUp Montemesola Cinque Stelle, tutto per questo per dirvi, di non farvi abbindolare. Siamo tutti bravi a fare i duri e i puri, ed è facile dare degli incompetenti. Ma non ne siete nella condizione, considerato che alle elezioni regionali vi siete schierati con l’espressione di chi ha preso in giro Taranto, e di conseguenza anche voi.
Ringraziamo quanti sono intervenuti e i nostri portavoce alla Camera Cosimo Petraroli, e al consiglio regionale Antonella Laricchia e Viviana Guarini»

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