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Con l’aumento, in Italia e all’estero, di casi di sottrazione internazionale di minori, forte è arrivato il grido di dolore dei genitori alla Camera dei Deputati.

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Cresce, infatti, il numero di sottrazioni del figlio minore ad opera di un genitore che decide, illegittimamente, di allontanarsi e di portare via con sé il bambino, in un luogo sconosciuto o all’estero, impedendogli di fatto qualsiasi rapporto con l’altro genitore. Si parla di “sottrazione internazionale” quando un minore avente la residenza abituale in un determinato Stato è condotto in un altro Paese, senza il consenso del soggetto che esercita la responsabilità genitoriale, che comprende il diritto di determinare il luogo di residenza abituale del minore.

L’art. 574 bis del codice penale prevede il reato di ‘sottrazione e trattenimento di minore all’estero’ – commenta il deputato di Commissione Giustizia Alfonso Bonafede (M5S) – Tuttavia, la previsione di una pena che va da un minimo di uno a un massimo di 4 anni implica una serie di limiti per l’azione degli organi inquirenti, come ad esempio l’uso delle intercettazioni che, in questo tipo di fattispecie, può essere determinante per il buon esito delle indagini”.

Una vicenda che vede coinvolte anche alcune famiglie pugliesi e per la quale il deputato Emanuele Scagliusi (M5S) ha dapprima presentato una interrogazione per spronare il Governo a prendere alcune contromisure. Non avendo ricevuto risposta, Scagliusi insieme al collega Bonafede, componente 5 Stelle della commissione Giustizia, ha presentato una risoluzione in Commissione per impegnare il Governo ad agire in ambito nazionale ed internazionale per modificare la normativa vigente. Adesso, visto il silenzio assordante del Governo, il M5S ha presentato una proposta di legge co-firmata dai deputati Scagliusi e Bonafede, con la quale si propone la modifica del primo comma dell’articolo 574 bis del codice penale innalzando la pena massima di reclusione da quattro a sei anni per il reato di sottrazione e trattenimento di minore all’estero.

Dal 2009 a fine aprile 2015, sono complessivamente 610 i nuovi casi di minori dei quali si sono perse le tracce perché sottratti al coniuge, rapiti o fuggiti da casa. Il picco nel 2013, con 119 minori spariti nel nulla – commenta Emanuele Scagliusi (M5S) – Nella maggioranza dei Paesi occidentali, la sottrazione di minori viene considerata un reato che crea allarme sociale, pertanto viene sanzionato sulla base della violenza fisica e psichica subita dal minore. In Italia, nonostante la sottrazione e il trattenimento all’estero di minore costituisca ipotesi di reato in base all’art. 574 bis del Codice penale, non è chiaro quale autorità debba effettivamente occuparsi dell’effettivo rientro del minore. Con la presente proposta di legge trova così applicazione anche l’articolo 266 del codice di procedura penale rubricato ‘Limiti di ammissibilità’ in materia di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni dando finalmente uno strumento adeguato agli inquirenti nelle ricerche sul minore e a tutela del minore stesso.

Faccio un appello alla maggioranza del Parlamento – continua il deputato pugliese 5 Stelle – affinché la nostra proposta di legge venga presto portata in aula e possa essere votata all’unanimità dalle due camere del Parlamento visto che queste tematiche non dovrebbero avere bandiera e possa far mettere da parte le bandiere politiche. Allo stesso tempo, ritengo che non si debba abbassare l’attenzione sui casi, spesso più silenziosi, in cui il genitore di origine italiana sottrae il figlio all’altro genitore italiano e pur permanendo in Italia, riesce a far perdere qualsiasi traccia all’altro genitore.

Conosco parecchi genitori pugliesi – conclude Scagliusi – che si trovano in questa situazione. Anche per loro è molto dura”.

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