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La Regione Puglia conferma il primato nella spesa dei fondi europei della nuova programmazione 2014/2020 e, a pochi giorni dall’attivazione del bando “Titolo II” destinato alle imprese dell’artigianato, del commercio, dei servizi e della trasformazione dei prodotti agricoli, annuncia la pubblicazione dell’avviso “Titolo II Turismo”: quindici milioni di euro per ‘modernizzare’ le piccole e medie imprese del turismo e renderle ancora più competitive sul mercato globale. Il bando, approvato con determina n. 158/280 del 18 febbraio 2015, e in attesa di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, è particolarmente atteso dalle imprese pugliesi perché riguarda un settore che, pur avendo risentito meno di altri comparti della crisi, ha bisogno di essere costantemente sostenuto e potenziato.

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A testimoniarlo le istanze di accesso all’avviso regionale presentate dal 2010 a oggi: 263 per un investimento complessivo pari a 126.425.727,30.

Il turismo è una delle specializzazioni intelligenti della Puglia – ha detto Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia. E’ un anello importante della spina dorsale della nostra regione, per questo, è indispensabile migliorare la qualità e l’efficacia delle nostre imprese. Nella precedente edizione il bando ha funzionato molto bene, soprattutto in Salento, nel Gargano e nella Valle d’Itria, in quei luoghi, cioè, dove le strutture ricettive contribuiscono in buona parte al PIL regionale e rappresentano uno strumento di attrazione spesso esclusivo. Vogliamo puntare sempre più ad avere stabilimenti balneari sostenibili, strutture eleganti e accoglienti, dotate di servizi efficienti e di comfort. Per questa ragione abbiamo stanziato quindici milioni di euro: per continuare a sostenere gli investimenti di tutti quegli imprenditori pugliesi che con coraggio, determinazione, passione, insistono nel proprio sogno nonostante la crisi. Penso, infatti, che la crisi non vada subita bensì affrontata con investimenti che spingono verso la domanda del mercato e questa domanda, in particolare, è sempre più esigente, rivolta all’esclusivo, a qualcosa di indimenticabile. Il nostro patrimonio artistico, storico, architettonico, paesaggistico, è un tessuto eccezionale in cui incardinare l’offerta di masserie, dimore storiche, alberghi diffusi, strutture ricettive, che rendono unica la Puglia”.

Dall’ampliamento e la ristrutturazione delle strutture turistico alberghiere alla realizzazione o l’ammodernamento degli stabilimenti balneari, alla realizzazione e/o gestione di approdi turistici, al restauro di edifici rurali, masserie, trulli, torri al fine della trasformazione in strutture alberghiere, alla realizzazione di aree verdi, le imprese pugliesi potranno fare investimenti da un minimo di 30mila euro a un massimo di 2 milioni, per le piccole imprese, e 4 milioni, per le grandi, contando, inoltre, su procedure più snelle e tempi ridotti.

L’intensità di aiuto è fissata fino al 45% per le piccole imprese e al 35% per le medie. Potrà essere, inoltre, erogato un contributo aggiuntivo fino al 20% dell’investimento e all’importo massimo di 400 mila euro per le piccole imprese e 800 mila per le medie e per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, l’importo massimo del contributo sarà elevato rispettivamente a 450 mila euro e 850mila. Le imprese interessate potranno fare richiesta di agevolazione a partire dal 9 marzo prossimo. Le spese ammissibili 1. Sono ammissibili le spese per: a. acquisto del suolo aziendale e sue sistemazioni entro il limite del 10% dell’importo dell’investimento in attivi materiali; b. opere murarie e assimilabili; c. acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ivi compresi quelli necessari all’attività di rappresentanza; d. investimenti finalizzati al miglioramento delle misure di prevenzione dei rischi, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. 2. In caso di acquisto di un immobile, sono ammissibili esclusivamente i costi di acquisto da terzi, purché la transazione sia avvenuta a condizioni di mercato.

Non è ammissibile l’acquisto di un immobile da parenti fino al terzo grado dei soci, nel caso di società proponente, o del titolare, nel caso di ditta proponente, nonché dal coniuge del titolare o dei soci. 3. Le spese di progettazione ingegneristica e di direzione lavori sono ammissibili nel limite del 5%.

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